Un’altra chance per l’Italia

A cura di Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer, di UBS WM Italy

In seguito alla crisi di governo e alla formazione di un nuovo esecutivo guidato da Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, il rendimento del BTP a 10 anni è crollato dall’1,8% del 9 agosto a circa lo 0,8% attualmente. Del resto, i mercati e le agenzie di rating avevano vissuto con nervosismo le dichiarazioni delle Lega riguardo a politiche fiscali più aggressive e le posizioni fortemente critiche nei confronti dell’Unione europea.

Non è un caso che il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico si siano dati come priorità il miglioramento delle relazioni con l’Unione europea e un maggior coinvolgimento dell’Italia nelle decisioni chiave. Da questo punto di vista sembrano esserci dei primi risultati, come la nomina di Paolo Gentiloni, ex Presidente del Consiglio, a Commissario per gli affari economici.

Con i rendimenti dei BTP ai minimi storici si apre un’opportunità di ridurre il debito, che non va sprecata come è successo tante volte in passato. Le prime indicazioni in materia economica suggeriscono che la prossima legge di bilancio sarà improntata a un alleggerimento della pressione fiscale sulle fasce più deboli, probabilmente tramite la riduzione del cuneo fiscale, evitando allo stesso tempo l’aumento dell’IVA.

La crescita economica si è affievolita in tutta l’Eurozona, Germania e Italia in primis, e conseguentemente l’atteggiamento si sta orientando verso politiche fiscali meno austere. Anche per questo è possibile che l’aggiustamento strutturale richiesto dalla Commissione europea sia più contenuto di quanto potesse sembrare all’inizio dell’anno. I leader della nuova coalizione hanno escluso un’imposta patrimoniale aggiuntiva rispetto a quelle esistenti sui conti titoli e sugli immobili.

È noto che l’Italia abbia un’imposta sulle successioni tra le più favorevoli d’Europa e che da anni viene considerata oggetto di possibile revisione. Ad oggi non vi sono indicazioni che ciò possa avvenire in questa legislatura; queste misure potrebbero essere attivate in uno scenario di stress ma, sulla base dell’andamento dello spread e delle politiche monetarie intraprese dalla BCE, questo rischio appare molto diminuito rispetto a pochi mesi fa. Un clima di ritrovata stabilità e armonia con l’Unione europea potrebbe dare impulso agli investimenti in capitale fisso lordo.

L’Italia è infatti uno dei pochi Paesi avanzati a livello mondiale dove questi investimenti non hanno ancora recuperato i livelli pre-crisi finanziaria. In particolare, uno degli obiettivi del nuovo governo è di migliorare la sostenibilità ambientale dell’Italia, cosa che potrebbe creare un buon volano per il settore delle costruzioni se venissero affrontati temi come, ad esempio, l’efficienza energetica delle abitazioni esistenti. Sarebbe un modo per far bene sia all’ambiente che all’economia. Anche dopo il crollo dello spread del BTP, i rendimenti – molto bassi in valore assoluto – restano notevolmente superiori a quelli di altri Paesi dell’Europa del Sud, come Spagna e Portogallo. Ulteriori conferme di stabilità politica e distensione con l’Unione europea potrebbero portare a un afflusso di capitali, comprimendo ulteriormente questi differenziali di rendimento.

La combinazione di uno spread più basso e di politiche monetarie più espansive ha portato a una rapida compressione dei tassi sui mutui. Le quotazioni degli immobili italiani sono rimaste al palo da un decennio, tranne in parte la città di Milano. Potrebbero quindi esserci le condizioni per tentare una parziale convergenza verso il resto d’Europa.

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