Scenario macroeconomico ancora in chiaroscuro a livello globale

Eurozona

Fiducia al consumo e aspettative degli operatori finanziari in recupero ma ancora negative, con auto e Cpi deboli

Le aspettative degli operatori finanziari hanno segnato la migliore variazione sequenziale dall’1/13 grazie al rialzo delle borse, ma restano negative e prossime ai minimi pluriennali. Queste attese esprimono livelli di fiducia in parziale recupero dagli eccessi di pessimismo, ma pur sempre in area negativa, e quindi indicano che, anche se avremo un probabile recupero della propensione al consumo a breve, la stessa che rimarrà però inferiore agli elevati livelli degli ultimi 5 anni. E questo è coerente con la fiducia al consumo in recupero ma ancora negativa. In questo contesto il Cpi finale ha confermato i deboli dati delle anticipazioni e le immatricolazioni di auto in agosto hanno registrato un’altra pesante contrazione.

Usa

Segnali misti dalla manifattura, forti dal lavoro e in ripresa dall’edilizia, con la Fed che taglia ma prospetta meno easing

La produzione ha segnato una buona crescita in agosto ma gli indici regionali a settembre hanno segnato un rallentamento (NY e Philadelphia). Invece l’edilizia ha dato spunti positivi su agosto, con costruzioni e permessi ai massimi da 10 anni, e vendite in recupero, anche se ancora inferiori al 2015 perché contrastate dai prezzi elevati e dalle scorte ridotte. La positività è estesa anche su settembre con la fiducia dei costruttori. Il settore beneficia dei bassi costi di finanziamento e dell’effetto ricchezza derivante dagli apprezzamenti di case e borsa. Il mercato del lavoro si è confermato in buona salute a beneficio di benessere e aspettative: il consumo resta la locomotiva dell’economia US. In questo contesto la Fed ha deciso il 2° taglio dei tassi, ma lo ha fatto con una decisione non unanime. Inoltre la modifica della proiezione dei tassi prospetta meno easing di quanto implicito nella curva monetaria.

Cina

Vendite, produzione e investimenti in decelerazione come anche i prezzi delle case “chiamano” supporto al ciclo

È proseguito il rallentamento della crescita delle vendite al dettaglio anno su anno e da inizio 2019. Pesano in misura crescente le incertezze legate alle tensioni commerciali. Questo dato va monitorato con attenzione perché misura anche il grado di successo dell’evoluzione del lento ma progressivo processo di trasformazione del modello di sviluppo economico che deve poggiare sempre più sui consumi interni. Anche la produzione per gli stessi motivi ha rallentato la crescita, ed è ai minimi dal 2/04. Lo stesso vale per gli investimenti ai quali non basta l’accelerazione di quelli pubblici a compensare la frenata di quelli privati, mentre anche i prezzi delle case vedono rallentare la crescita. Tutto ciò dovrebbe indurre le autorità a mantenere pienamente/aumentare le politiche di sostegno che hanno funzionato bene nel primo trim., ma che le autorità stesse avevano iniziato a ridurre in aprile dopo i soddisfacenti dati del Pil del 1° trimestre.

A cura di Marco Vailati, Responsabile Ricerca Investimenti di Cassa Lombarda

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