Scudo fiscale – Scegli il prezzo giusto

Spetta al contribuente scegliere il valore delle attività da scudare. Che siano titoli, immobili, oggetti di valore detenuti illegalmente all’estero ad emergere, comunque nella dichiarazione riservata si può scegliere di indicare alternativamente il valore di acquisto del bene oppure quello corrente al momento dell’adesione allo scudo. Del valore nominale, infatti, va tenuto conto solo nel caso di rimpatrio di denaro.

Questo è quanto prescritto dalla normativa dello scudo-ter, che conferma le precedenti disposizioni contenute nel decreto legge del 2001. Ai fini dello scudo il contribuente può, a sua scelta insindacabile, indicare il costo d’acquisto del bene soggetto all’emersione, che va documentato, oppure il valore corrente da individuare con riferimento alla data in cui si effettua il rimpatrio o la regolarizzazione. Esiste inoltre una terza opportunità che può risultare molto conveniente: indicare un valore intermedio tra il prezzo d’acquisto e quello corrente. Al contribuente in questo caso non è richiesta alcuna documentazione da fornire all’intermediario, quindi la scelta risulta totalmente libera.
Nel caso in cui il contribuente si trovi a dover far emerge degli strumenti finanziari si dovrà confrontare il versamento dell’imposta del 5% su un minor valore corrente e nel seguito l’imposta del 12,5% su una maggiore plusvalenza o viceversa. Nella scelta non si potrà prescindere quindi dall’orizzonte temporale dell’investimento.
Esiste inoltre la possibilità per il contribuente di sanare, relativamente agli strumenti finanziari che si intendono rimpatriare, i redditi incassati nel corso del 2009, tuttavia non sarà invece possibile recuperare eventuali perdite realizzate nello stesso periodo.

Per quanto concerne al rimpatrio di denaro la circolare dell’Agenzia delle Entrate evidenzia che nella situazione attuale di contemporanea presenza dello scudo e sanatoria sui redditi del 2009 l’importo del denaro rimpatriato potrebbe risultare superiore rispetto a quanto indicato nella dichiarazione riservata, per effetto proprio dei redditi oggetto della sanatoria.

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