EPrice, si avvicina il momento della verità

Riflettori puntati sulla piccola ePrice a Piazza Affari, dopo che l’ex Banzai fondata da Paolo Ainio nel 2015 ha annunciato la scorsa settimana il lancio di International marketplace network (Imn), un’alleanza europea con altri quattro operatori di e-commerce (il francese Cdiscount, il rumeno eMag e il tedesco Real.de). Annuncio che ha portato il titolo a strappare al rialzo, tra continue sospensioni e successive prese di profitto che non hanno impedito alle quotazioni di riportarsi sopra i 74 centesimi per azione venerdì sera (dopo una chiusura 77,9 centesimi il giorno prima, pari ad un rialzo del 39%).

Stamane il titolo, che nell’ultimo mese ha guadagnato il 52,5%, contro il +5% scarso dell’indice Ftse Mib (e il +3,3% dell’Ftse Italia Commercio), ha aperto nuovamente in forte crescita venendo subito sospeso al rialzo a 82 centesimi, oltre il 10% più dell’ultima chiusura. Anche così la capitalizzazione di borsa della società di e-commerce che fa capo a Paolo Ainio (21,8%) e in cui il fondo Sator di Matteo Arpe è socio al 21,2%, resta sulla soglia dei 31 milioni, cosa che impedisce alla maggior parte degli investitori istituzionali di prenderla in considerazione per un investimento (si stima che meno del 5% del capitale sia al momento in mano a fondi o gestioni patrimoniali).

La novità rappresentata da Imn, che come ha precisto una nota consentirà ai merchant attivi un accesso unico al marketplace in quattro paesi europei, abilitandoli a raggiungere 230 milioni di potenziali utenti, potrebbe tuttavia riportare l’attenzione di analisti e gestori sul titolo, su cui di recente Mediobanca Securities ha alzato il target price a ben 2,36 euro (pur con giudizio “neutral”), al pari di possibili novità in materia di azionariato anche a seguito di eventuali nuove fusioni o acquisizioni che consentano di contrastare il rallentamento delle vendite (il primo semestre ha visto i ricavi calare a 63 milioni di euro, -16% rispetto ad un anno prima).

Posto che anche per quest’anno a fronte di un fatturato atteso in calo attorno ai 152 milioni di euro si prevede una perdita ante imposte di circa 15 milioni (nell’ultimo aggiornamento delle guidance ePrice indicava il 2020 per il ritorno ad un Ebitda positivo) e dunque nessun dividendo, la prudenza continua a regnare sovrana tra gli analisti fondamentali, tanto più dopo la decisione di ePrice di non estendere il diritto di esclusiva a Omni Partners, che aveva fatto pervenire una manifestazione d’interesse a investire nel contesto di una ricapitalizzazione della società, non avendo ricevuto le informazioni richieste alla stessa entro la scadenza dell’esclusiva.

Una notizia potenzialmente negativa e che, nello scenario peggiore, potrebbe secondo alcuni analisti portare ad un aumento di capitale fino a una decina di milioni di euro (equivalente al fabbisogno di cassa previsto dal piano industriale 2019-2024 e a circa il 33% della capitalizzazione di mercato), da annunciare già tra oggi e domani. L’operazione ipotizzata da Omni Partner prevedeva l’emissione di titoli obbligazionari in parallelo ad un aumento di capitale in opzione ai soci.

Il giudizio degli analisti su ePrice

Il momento è dunque cruciale, non solo per l’andamento del titolo in Borsa, visto che dalle decisioni in merito alla ricapitalizzazione di ePrice dipendono anche l’approvazione dei risultati semestrali e il definitivo aggiornamento del piano industriale al 2024. Ciò detto il trend a brevissimo appare fortemente rialzista così come appare rialzista il trend di breve periodo e moderatamente rialzista quello di medio-lungo periodo.

Primi obiettivi per un’eventuale investimento in ottica di trading sono indicati a 84 centesimi, con possibile estensione a 94 centesimi ovvero, se la soglia dei 90 centesimi dovesse essere mantenuta in chiusura, anche a 98 ceentesimi per azione. Gli indicatori stocastico e di forza relativa (Rsi) sono tuttavia già in ipercomprato, nonostante il significativo incremento dei volumi di scambio sul titolo che sembrerebbe confermare un ritorno d’interesse degli investitori e non solo una manovra di poche “mani amiche” per sostenere le quotazioni (comunque ancora un 58% abbondante sotto i livelli di 12 mesi fa) in vista dell’aumento di capitale.

Il rischio di uno storno delle quotazioni, visto anche la violenza degli ultimi strappi al rialzo, non è dunque da sottovalutare e gli analisti tecnici indicano in 64 centesimi, ma eventualmente anche 61-60 centesimi, la soglia alla quale potrebbero tendere le quotazioni in caso di inversione di tendenza a breve, con possibile ulteriore estensione della correzione fino attorno ai 55-54 centesimi per azione. Il consiglio è dunque di monitorare attentamente l’andamento del titolo in borsa ma anche il flusso di notizie, in particolare le condizioni alle quali potrà essere lanciato l’aumento di capitale e gli eventuali accordi con nuovi investitori interessati a entrare nel capitale.

L’andamento di ePrice in Borsa negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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