Scudo fiscale – La Svizzera non ci sta

La Confederazione elvetica passa al contrattacco e minaccia ritorsioni. L’attacco indirizzato alle autorità italiane è venuto da Alfonso Tuor, economista del Corriere del Ticino, che dalle colonne del giornale si scaglia contro la sanatoria e contro il Ministro Giulio Tremonti.

A portare in evidenza il servizio è Affari Italiani, che riprende alcuni passi della critica mossa da Tuor.
L’economista svizzero esprime infatti molti dubbi tecnici sui capitali soggetti al rimpatrio, ma non nasconde nemmeno la sua indignazione e perplessità sul modo in cui il Governo Berlusconi si è comportato con la Confederazione Elvetica. Più precisamente la critica si muove contro la decisione dell’Agenzia delle Entrate italiana di includere la Svizzera nella lista dei Paesi ove è preclusa la regolarizzazione. La confederazione insomma si sente maltrattata se posta sullo stesso piano di SanMarino o del Liechtenstein, e per Tuor è un affronto che il suo Paese continui a figurare nella lista nera compilata dall’Italia riguardo le questioni fiscali, quando l’Ocse ha invece effettuato una promozione.

Tuor poi denuncia anche alcuni comportamenti poco eterodossi che le autorità italiane avrebbero recentemente messo in atto per fare pressioni, ad esempio registrare le targhe delle automobili che attraversano la frontiera o spedire agenti della Guardia di Finanza in borghese oltre confine. Congetture o no, l’attacco rivolto al Governo è duro.
Ma lo stimato economista rincara la dose, minacciando che, se la Svizzera non otterrà soddisfazione attraverso la diplomazia, sarà costretta a far valere le proprie ragioni “mettendo al centro delle discussioni con Roma altri dossiers che interessano grandemente l’Italia”.

Qui Tuor sfiora tesi cospirazioniste, asserendo che Berna sia in possesso di documenti scottanti che potrebbero mettere nei guai qualche persona importante all’interno della coalizione di Governo.
Minacce campate per aria o avvertimenti sembra chiaro che gli Svizzeri siano poco felici del comportamento di Tremonti nello svolgimento della normativa scudo. Staremo a vedere se la polemica si fermerà sulle colonne del Corriere del Ticino o prenderà davvero la via di un alterco istituzionale.

Risposta al Commento: L’euroritenuta può essere considerata come il prezzo da pagare per mantenere il segreto bancario.
Caduto il segreto, decade anche l’obbligo di pagare il silenzio.

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