Pagare le tasse, oltre che a essere una mera necessità, è anche un gesto di civiltà. Una civiltà che, specialmente in Italia, viene molto spesso messa alla prova dall’utilizzo che l’ente pubblico fa delle risorse accumulate; sapere di sovvenzionare l’ospitata di Paolo Belli alla sagra della porchetta di turno, piuttosto che la costruzione di museo sull’evoluzione sandali tipici del pescatore caprese, è una cosa che fa male alle coronarie.
Ciò detto nasce nel cittadino onesto (quello che non interessa in misura minore alle banche, tipicamente non coinvolto dai mega condoni romanticamente chiamati “scudi”) un desiderio molto semplice: una diminuzione delle tasse o un utilizzo migliore delle risorse. Dato che su quest’ultimo aspetto possiamo tranquillamente metterci una pietra sopra, rimaniamo con la speranza che prima o poi qualcosa di buono accada sul primo fronte. Ma non tutte le persone la pensano così.
Un gruppo tedesco di 44 persone ha lanciato una petizione per chiedere al governo centrale di aumentare le tasse. Il fronte comune sostiene che con questa tassazione extra sarebbe possibile lanciare una serie di programmi economici e sociali per favorire l’uscita dalla crisi del Paese. L’idea alla base di questa richiesta è quella di far pagare ai ricconi un 5% di tassa sui loro beni, per due anni. “Abbiamo più soldi di quanti ce ne servano”, dicono questi 44 generosi tedeschi, che hanno intenzione di presentare il loro pensiero al neo-eletto cancelliere, Angela Merkel. Proprio un altro mondo, alla faccia dell’unità europea.