Utili societari, la bandiera Usa sventola ancora

A cura di Cormac Weldon, Responsabile Azionario Usa di Artemis

La “stagione degli utili” del secondo trimestre si è conclusa, risultando migliore del previsto grazie a un incremento dell’1% degli utili stessi rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Il ciclo economico si è lasciato il picco alle spalle, come confermato dagli ultimi dati dell’Institute for Supply Management (Ism) il cui indice si attestava al di sotto di 50. L’ultima relazione dell’Ism segnalava: “Una contrazione di nuovi ordinativi, produzione e posti di lavoro; ritmi delle consegne da parte delle aziende in calo; portafoglio ordini in calo… Importazioni ed esportazioni in calo”.

La fiducia delle aziende Usa è il motore sia degli investimenti sia dei posti di lavoro. Ad agosto la fiducia dei Ceo è caduta rovinosamente (in ribasso del 6% mese su mese), un dato che è di quasi il 20% inferiore rispetto ai massimi del 2018. Il calo della fiducia in genere si accompagna ad un aumento dei rischi di ribasso per il mercato del lavoro. Nel frattempo, l’evidente rallentamento dell’occupazione nel settore manifatturiero (sottolineato anche dall’Ism/Markit Pmis) indica che la fiducia delle imprese rischia di indebolire i progressi realizzati con i nuovi posti di lavoro e, quindi, la spesa per consumi. Detto questo, monitoriamo i dati sull’occupazione per verificare se ci sono segni di indebolimento, facendo particolare attenzione alle richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione. Un’ulteriore preoccupazione è che il venir meno della fiducia delle imprese potrebbe portare a una riduzione degli investimenti.

Cosa significa tutto questo per la selezione azionaria

I prezzi sono nel complesso sopravvalutati, rendendo difficile in questo momento l’acquisto di azioni di società cicliche. Sono due i settori che a nostro avviso costituiscono un’eccezione – edilizia residenziale e semiconduttori – con il primo che trae vantaggio da bassi tassi di interesse e il secondo che ha un ciclo tutto suo. Per quanto ci riguarda, siamo fiduciosi del posizionamento più difensivo che abbiamo assunto, con investimenti in Booz Allen (società che offre servizi al settore pubblico) e Crown Castle (torri per cellulari).

I dazi e la Cina occupano ancora le prime pagine dei giornali, facendo aumentare la volatilità. La nostra opinione è che la guerra commerciale difficilmente sarà risolta in tempi brevi o prima delle elezioni. La nostra esposizione complessiva alla Cina è relativamente bassa, a seguito di vendite che abbiamo eseguito nel secondo semestre dello scorso anno.

Nel campo dell’edilizia residenziale continuiamo a privilegiare Masco, una società che commercializza pitture e attrezzature idrauliche – più adatte alle riparazioni e alle ristrutturazioni che alla costruzione di nuovi immobili – e che continua a dare buoni risultati. Abbiamo tratto vantaggio anche da Lowe’s, un rivenditore specializzato nell’home improvement, che è in fase di rilancio con un nuovo management. In genere, Lowe’s non è mai riuscita a stare al passo con il suo principale concorrente, Home Depot, e i deludenti risultati trimestrali annunciati alla fine dello scorso anno hanno raffreddato gli entusiasmi del mercato in merito al rilancio. Comunque, noi abbiamo di recente incrementato il nostro investimento nella società e siamo stati premiati con utili migliori del previsto in occasione dell’ultima trimestrale.

Nel complesso, continuiamo a propendere per un approccio che ci vede prendere le distanze da società il cui andamento dipende dalla crescita economica e avvicinarci alle aziende che sono meno dipendenti dalle condizioni economiche generali.

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