L’autogol della fatal Verona

di Ugo Bertone

“Dall’inizio della crisi – si legge – abbiamo visto il lato oscuro della luna. Ora è il momento di guardare il lato chiaro”. In sostanza, tre fattori giocano a favore di Alessandro Profumo: a) il robusto taglio dei costi, che solo ora comincia a dare i frutti più consistenti; 2) il feroce “de-risking”, ovvero la frenata sul fronte degli impieghi e la corsa all’”asset quality”, che nei prossimi esercizi permetterà di ridurre progressivamente gli accantonamenti prudenziali; 3) la ripresa delle economie dell’Est. A questo proposito, dopo la grande paura del crack, arrivano segnali confortanti: con l’eccezione dell’Ucraina, l’Europa Orientale è in netta ripresa. In particolare la Polonia, area forte di UniCredit, sarà probabilmente l’unico Paese dell’Unione Europea a chiudere il 2009 con il pil in crescita (+1-1,2%). Per il 2010, poi, la Bers prevede un aumento del pil tra il 2% il 5% anche per Slovacchia, Slovenia e Albania, mentre la situazione resta a rischio per l’Ungheria. Troppo poco per gettare nubi sul titolo UniCredit che, nonostante il recupero record dagli infimi livelli del marzo scorso, risulta ancora a sconto rispetto ai principali competitors. Colpa del sensibile aumento delle sofferenze (49.633 milioni su un totale di 585.087 al 30 giugno) cui, comunque, dovrebbe essere in grado di far fronte l’utile d’esercizio, seppur dimezzato o poco meno rispetto ai 4 miliardi di un anno fa.

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