Tutti i limiti della vigilanza USA

di Fabrizio Tedeschi

…a cominciare proprio dalla Sec, la Consob americana, da sempre considerata il punto più alto di efficienza nella vigilanza sui mercati mobiliari. E’ accaduto che l’ispettore generale della Sec, H. David Kotz, abbia concluso la propria indagine interna sul caso Madoff con una relazione di ben 477 pagine, rivolgendo pesantissime accuse sia all’organizzazione della commissione sia alle capacità del personale.
Entrambi ne escono con le ossa rotte, tanto che la presidente della Ses, mrs Shapiro, ha promesso che porrà pesantemente mano al problema e riformerà l’istituto.
Ad aggravare la situazione, o forse proprio a causa di questo pesantissimo rapporto, sono state presentate due cause contro la Sec per la sua negligenza. Secondo alcuni non hanno nessuna speranza di successo, anzi un loro esito positivo costituirebbe un’autentica novità per la giurisprudenza americana. Altri invece ritengono che gli elementi a favore degli investitori truffati siano numerosi e rilevanti e soprattutto tratti dall’indagine interna della stessa Sec sono una vera e propria confessione. Cosa si dice dunque in questo rapporto? In pratica dal giugno 1992 al dicembre 2008, la Sec ha ricevuto ben sei denunce molto precise, vi erano state due inchieste giornalistiche, la segnalazione di un fondo concorrente e anche quella di un whistlebrower (suonatore di zufolo o fischietto, che nella colorita espressione americana sta a significare un dipendente o un collaboratore interno alla società che ne denuncia le malefatte). Vi erano inoltre state diverse due diligence di investitori privati che avevano ritenuto sconsigliabile un investimento nei fondi di Madoff. Risultato di tutto ciò? Una serie di ispezioni, sia documentali sia in loco, che non hanno portato assolutamente a nulla.

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