Moncler: calano i timori legati a Hong Kong

I timori legati alla crisi di Hong Kong sembrano almeno in parte dissolversi dopo la pubblicazione del giro d’affare trimestrale di Moncler, che a Piazza Affari parte col botto, oscillando sopra e sotto i 35 euro per azione in avvio di giornata (massimo giornaliero per ora pari a 35,14 euro), in rialzo di oltre sette punti percentuali, con oltre 2,2 milioni di pezzi passati di mano dopo poco più di un’ora di scambi.

La trimestrale di Moncler

Il fatturato del terzo trimestre dell’anno è infatti cresciuto del 12% su base anno (+10% a cambi costanti), nonostante un calo a Hong Kong del 40%. Nei primi nove mesi del 2019 i ricavi sono così saliti a 995,3 milioni, in questo caso in crescita del 14% (+12% a cambi costanti). Le prime settimane di ottobre hanno inoltre mostrato un andamento in linea col trimestre appena concluso, cosa che fa ben sperare per i risultati 2019, con conferme dell’apprezzamento del marchio da parte sia della clientela cinese, giapponese e coreana, sia di quella americana. Meno brillante ma positivo anche l’andamento delle vendite in Italia (+4%) ed Europa (+7%).

Le raccomandazioni degli analisti su Moncler

Dopo l’annuncio dei dati Websim ha confermato il proprio giudizio “interessante” sul titolo e il prezzo obiettivo di 42 euro, mentre Equita Sim (“buy” e prezzo obiettivo a 41,5 euro) ha sottolineato come i ricavi siano apparsi in linea con le attese, ma “con una qualità e un outlook rassicuranti”. “Sebbene la situazione a Hong Kong non mostri segnali di miglioramento, nel complesso la società ci è apparsa meno preoccupata rispetto al messaggio trasmesso da Remo Ruffini a metàsettembre” hanno aggiunto gli esperti.

Giudizio analogo anche da Jefferies, soddisfatta per risultati che confermano come “l’Asia ama ancora il brand, lo ama molto, e loro non hanno flagship store in Cina!”. Meno colpiti dal dato gli uomini di Jp Morgan, secondo cui le vendite sono andate bene, ma leggermente meno brillanti rispetto ad altri leader di mercato come Lvmh, Kering ed Hermes (quest’ultima deve ringraziare in particolare l’andamento del marchio Gucci). Societe Generale, infine, ha portato da “hold” a “buy” il suo guidizio su Moncler, mantenendo però il target price di 43 euro per azione, mentre Rbc Capital Markets ha confermato l’outperforma ma ha limato il prezzo obiettivo da 46 a 43 euro.

Se gli analisti fondamentali sono ampiamente favorevoli a Moncler (su 26 giudizi, 20 sono positivi, 5 sono neutrali e solo uno è negativo, con un target price medio a 12 mesi di 40,47 euro), il quadro tecnico, dopo un guadagno del 18% da inizio anno, si presentava sino a ieri meno brillante mentre oggi viene indicato, a breve termine, come neutrale. Lo scattare di ampie ricoperture ha peraltro fatto balzare Moncler subito al primo livello obiettivo (34,5-35 euro per azione) e potrebbe consentire, salvo prese di profitto in giornata, il raggiungimento a breve anche del secondo, in area 38 euro.

I fondamentali di Moncler

In caso opposto, se tornassero a prevalere gli alleggerimenti il consiglio è di limitare le perdite ponendo come stop loss i 33,5 euro ovvero, in caso di acquisti effettuati sotto i 32 euro per azione, i 31-30,5 euro per azione. Se a fine 2019 il fatturato risulterà effettivamente pari a 1,63 miliardi, l’utile ante imposte sarà sopra i 480 milioni e l’utile per azione pari a 1,43 euro, gli analisti prevedono anche che sarà possibile avere un dividendo di 44 centesimi per azione. Significherebbe che il titolo tratta oltre 23,75 volte gli utili e che il dividend yield supera di poco l’1,25%. Come per molti altri titoli del lusso, Moncler sembra dunque più essere vittima del proprio successo borsistico che di serie problematiche fondamentali.

Il trend di Moncler a Piazza Affari

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!