Fintech, occhi puntati sul B2B: boom di M&A

“Il boom del fintech e dei pagamenti digitali continua senza sosta. I mercati emergenti sono in prima linea nell’adozione di nuove forme di pagamento, che siano basate su rilevazioni biometriche o sul riconoscimento facciale. Anche le economie sviluppate sono nel pieno di una transizione verso i pagamenti digitali, ma con fattori trainanti diversi da quelli dei mercati emergenti. Le società B2B che forniscono strumenti alle start-up dei pagamenti saranno la prossima area di crescita in questo mercato“. Ne sono convinti Patrick Lemmens e Jeroen van Oerle, gestori del fondo Robeco Global Fintech Equities di Robeco.

Mercati emergenti e sviluppati: driver di crescita differenti

Come sottolineano i due esperti, il fintech, oltre a crescere grazie ai pagamenti digitali, sta subentrando nelle attività bancarie tradizionali, come ad esempio l’erogazione di prestiti. Questa transizione è facilitata dal fatto che i fornitori di servizi di pagamento tendono a conoscere bene i propri clienti – al contrario delle banche, che spesso incontrano per la prima volta il nuovo mutuatario in occasione della richiesta – semplificando i processi. Il fintech si sta gradualmente insinuando in molti altri segmenti redditizi dell’attività bancaria, come i pagamenti transfrontalieri, i prestiti e i depositi.

Questa crescita esplosiva è trainata da diversi fattori in varie parti del mondo. “Nei mercati sviluppati l’espansione del fintech è alimentata dalla transizione dal contante alle carte e a cascata ai pagamenti digitali, anche se in Europa alcuni paesi sono ancora molto lontani dal diventare pienamente digitali – pensiamo all’Italia, dove l’80% dei pagamenti avviene ancora in contante. Nelle economie sviluppate questa transizione è determinata non tanto dalla crescita del Pil in sé, quanto dal passaggio agli acquisti online, che a sua volta favorisce la diffusione dei pagamenti online.
Nei mercati emergenti, per contro, il fattore trainante è la crescita economica sottostante con l’aumento del reddito dei ceti di fascia medio bassa. Sull’onda dell’inclusione finanziaria, in Asia sono nate da zero nuove forme di pagamento mentre l’infrastruttura collegata al denaro contante, come gli sportelli bancomat, è sempre meno presente. In paesi come la Cina è quasi impossibile pagare in contanti. I pagamenti con i telefoni cellulari sono così diffusi che ‘la cosa peggiore che ti può capitare in Cina è che il tuo smartphone smetta di funzionare'”.

Ondata di M&A nel mondo fintech 

La necessità di incrementare il volume dei pagamenti e di potenziare lo stack tecnologico sta dando impulso a un’ondata di acquisizioni tanto nei mercati sviluppati quanto in quelli emergenti. Le operazioni di M&A offrono alle società un vantaggio significativo in termini di economie di scala. All’inizio di quest’anno il colosso statunitense dei pagamenti Fis ha acquisito la concorrente Worldpay, mentre Fiserv ha rilevato un altro importante operatore del mercato, First Data, e Global Payment ha acquisito Total System Services. “Questa ondata di attività M&A è destinata a continuare e ci aspettiamo che le prossime operazioni avverranno in Europa. Qui i mercati sono rimasti a lungo frammentati, ma andranno incontro a un consolidamento a livello europeo”, sottolineano Lemmens e van Oerle.

Nei mercati emergenti sono già nati i primi conglomerati dei pagamenti digitali e il panorama è dominato da pochi grandi operatori. Le società più piccole hanno difficoltà a competere con sistemi di pagamento governativi come Upi (Unified Payments Interface), il sistema di pagamenti istantanei, disponibile anche tramite app, che è stato sviluppato in India per facilitare le operazioni bancarie. Inoltre, le maggiori società cinesi stanno acquistando attivamente partecipazioni in altre società di pagamento asiatiche al fine di poter servire clienti cinesi e non.

Il B2B come prossimo tema di crescita

“La nuova opportunità di crescita nel fintech proverrà dagli operatori B2B o dagli abilitatori. Questa categoria comprende tutte le imprese che forniscono strumenti o infrastrutture – che siano software, terminali di pagamento o servizi di cybersecurity – alle società di pagamenti digitali. Vista la rapida crescita del mercato FinTech, che dipende dagli strumenti di base forniti da queste società di supporto, tali operatori B2B non sono influenzati dal clima macroeconomico. Si tratta di imprese tendenzialmente immuni alle recessioni, dato che la loro clientela non può permettersi di rimandare gli investimenti nel lungo termine”, notano i due esperti di Robeco.

Questi facilitatori di ecosistemi servono banche, compagnie assicurative e società di asset management, nonché le aziende FinTech appena arrivate sul mercato. Ciò sta dando vita a una serie di attività di M&A tra i facilitatori e i grandi operatori finanziari. Ad esempio, la società giapponese di servizi finanziari e asset management Sbi Holdings detiene una partecipazione nel fornitore di pagamenti transfrontalieri Ripple.

“I facilitatori di ecosistemi nel mercato fintech sono ancora agli esordi e seguiranno lo sviluppo del segmento dei pagamenti digitali. Anche se i fornitori di servizi di pagamento continueranno a offrire importanti opportunità di crescita e di investimento nei prossimi cinque o dieci anni, nei prossimi due anni ci si concentrerà nell’individuare le società leader tra gli operatori B2B”, concludono Lemmens e van Oerle.

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