Ue – Ripresa a partire dal 2010

La Commissione europea, ha pubblicato le stime nell’outlook di metà anno e per il 2010. Bruxelles stima una crescita del +0,7%, in accelerazione nel 2011, a +1,4% nell’Eurozona.
Il tasso di disoccupazione il prossimo anno dovrebbe raggiungere il picco del 10,7%, per salire ulteriormente al 10,9% nell’anno successivo.

La Commisione ha inoltre tagliato le stime sul Pil dell’Eurozona per il 2010: la nuova previsione presume una crescita economica pari a +0,7% rispetto alla stima di +0,8% diffusa lo scorso settembre. Si tratta di una previsione decisamente migliore di quella formulata dalla Bce. L’Eurotower ha una forchetta compresa tra -0,5% e +0,9%, cioè con una media pari a +0,2%, va però rilevato che numerosi esponenti della Bce hanno recentemente aggiustato il tiro sul 2010 parlando di un Pil intorno all’1%.
La Bce aggiornerà a sua volta le previsioni il prossimo 3 dicembre.
Nel 2011, l’accelerazione della crescita secondo la Commissione porterà il Pil a +1,5%.

Per quanto riguarda l’Italia, la stima del rapporto Deficit/Pil è al 5,3% per quest’anno, stabile anche per il 2010, in lieve calo al 5,1% nel 2011, a politiche invariate.
Una flessione del 4,5% nel 2009, una crescita dell’1% nel 2010 e tra lo 0,8% e l’1% nel 2011 e nel 2012. Queste sono le ultime previsioni del Cer che quindi rivede al rialzo le stime sul Pil italiano in base ai dati elaborati a luglio, quando preventivava che la crescita del Prodotto si sarebbe ridotta, quest’anno, del 5,1%, per poi segnare un incremento dello 0,4% nel 2010 e dell’1% fra il 2011 e il 2012.
Tuttavia, secondo le stime elaborate 4 mesi fa, nel 2012 l’Italia non sarà ancora del tutto fuori dalla crisi ossia, si legge nel rapporto, “saranno ancora recuperati i ritmi di crescita precedenti la recessione”.
In questo scenario il mercato del lavoro continuerà a subire gli effetti della crisi poiché “le imprese sono in condizioni di insostenibilità finanziaria”, ha dichiarato Stefano Fantacone, responsabile delle analisi macroeconomiche del Cer, “per cui occorre pensare a nuovi obiettivi di produttività”, ha aggiunto.

Per quanto riguarda il debito lordo delle amministrazioni pubbliche in percentuale del Pil, per quest’anno, Bruxelles stima un valore del 114,6%, in crescita al 116,7% nel prossimo anno fino ad arrivare al 117,8% nel 2011 a politiche invariate.
Si conferma anche la debolezza della domanda interna nell’Eurozona e, conseguentemente, la previsione sull’inflazione 2009 è calata da +0,4% a +0,3%.
Per il 2010, Bruxelles prevede un tasso di inflazione a +1,1%, per il 2011 a +1,5%

Secondo la Commissione Ue la ripresa partirà dal 2010, quando il Pil dell’Eurozona potrebbe salire all’1,1% dal -4% del 2009. Poi ancora un’accelerazione ciclica nel 2011 con il Pil a +1,5%, ma le conseguenze negative della crisi dureranno circa un decennio.
In un rapporto pubblicato a metà ottobre, la Commissione Ue ha infatti spiegato come la crisi abbia ridotto il potenziale di crescita dell’Eurozona. Nel 2008, il Pil potenziale di lungo periodo era di poco inferiore al 2,5%, ma dal 2010 si scenderà in area 1,5%.
Lo scenario meno pessimistico prevede che ci vorrà appunto un decennio per ritornare sui livelli pre-crisi, con il Pil che, nella media, dovrebbe crescere stabilmente sotto il 2% fino al 2020.

“La situazione nell’Eurozona sta migliorando anche se resta molta incertezza”, ha commentato il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Joacquim Almunia, specificando che servono riforme strutturali nei paesi membri “per dare un futuro migliore all’economia”.
Il commissario ha inoltre aggiunto che sulla ripresa permangono rischi equilibrati: “la ripresa potrà essere superiore alle attese se ci sarà una richiesta dall’estero più forte, però occorre prestare attenzione ai rischi negativi di peggioramento determinati dai canali del credito “che devono ancora essere riparati” e dalla pressione esercitata sui livelli di consumo dall’elevato tasso di disoccupazione.

Almunia ha inoltre specificato che nel 2010 quasi tutti gli stati membri dell’Eurozona presenteranno un deficit/Pil superiore al 3%, ma ciò è “una situazione normale per la forte contrazione dell’economia”, ha commentato.
La situazione migliorerà nel 2011, ma Bruxelles continuerà a sorvegliare la situazione delle finanze pubbliche dei paesi membri.

Riguardo alla condizione italiana, secondo Almunia, “Il livello del debito pubblico è preoccupante”, ma l’Italia, rispetto alla media del tasso di disoccupazione nell’Eurozona, si colloca bene.

“Il governo varerà presto nuove misure per coloro che rimangono senza lavoro”, ha detto il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, a margine della presentazione del rapporto Inail sulle linee di mandato strategico 2009-2012, commentando le stime di autunno della Commissione europea su crescita e occupazione nell’Eurozona.

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