Il recente rialzo dell’azionario globale – nota l’esperto – è stato favorito da diversi segnali di una ripresa dei settori ciclici, nonché dalle speranze di un allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e da una prima bozza di Brexit ordinata. Sul fronte macroeconomico, i progressi dell’indice dei responsabili degli acquisti (Pmi) del settore manifatturiero dell’area euro e dei dati sui nuovi ordinativi in Germania hanno sostenuto il sentiment. “In linea con tali sviluppi, le componenti del Pmi per l’insieme dei mercati sviluppati e per i mercati emergenti in particolare sono salite ai massimi da luglio 2018 (cfr. Grafico). Tuttavia, questi segnali positivi non trovano supporto nei dati economici. Per fare un esempio, di recente i nuovi ordinativi Usa sono diminuiti oltre le stime di consensus. Il nostro indice proprietario Global Macro Breadth mostra che in ottobre i dati macroeconomici globali sono peggiorati ancora ed evidenzia una flessione in 19 degli ultimi 21 mesi”.
La settimana prossima
“Poiché ancora non è chiaro se il prossimo anno la crescita globale sarà inferiore al potenziale (e quindi a rischio recessione) o se le politiche monetarie riusciranno a far ripartire l’economia (idealmente a fronte di un netto allentamento delle tensioni geopolitiche), gli investitori continueranno a monitorare attentamente le statistiche economiche”, spiega Naumer. “Nella prossima settimana saranno pubblicati i dati preliminari sul Pil del terzo trimestre in Giappone, nel Regno Unito, in Germania e nell’area euro. Inoltre, martedì saranno resi noti lo Zew, un indicatore del sentiment economico, le attese per l’Eurozona e per i suoi Stati membri, mercoledì i dati sulla produzione industriale dell’area euro e giovedì le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Usa. Il mercato del lavoro statunitense è molto solido e rappresenta un pilastro portante dei consumi interni e, quindi, della crescita. In Cina si attende la pubblicazione dei dati su investimenti aziendali, vendite al dettaglio e produzione industriale. La parte finale della settimana vedrà protagonisti i dati Usa, soprattutto vendite al dettaglio e produzione industriale”.
Sfruttare il miglioramento del sentiment mantenendo la prudenza
Il quadro tecnico sembra più favorevole: diversi indicatori anticipatori dei mercati sviluppati ed emergenti puntano al rialzo. “Ciononostante, rimane vulnerabile a un’inversione del sentiment innescata da notizie negative. Colpiscono le vendite allo scoperto di azioni Usa su vasta scala e l’elevato put/call ratio. Inoltre, i molti investitori ancora attendisti potrebbero far cambiare rapidamente direzione al mercato, in positivo o in negativo. I rendimenti obbligazionari si sono stabilizzati. Al contempo, il volume di bond con rendimenti negativi è sceso a 12.800 miliardi di dollari (dal picco di 17mila miliardi)”, analizza Naumer.
Che conclude: “Nel complesso i dati economici, il quadro tecnico e la situazione geopolitica sono migliorati. Tale contesto dovrebbe sostenere le asset class rischiose, ma è prematuro decretare l’avvio di un rialzo ciclico. Probabilmente la soluzione migliore è sfruttare il miglioramento del sentiment mantenendo la prudenza”.