Unipol continua a salire, senza clamori

Senza troppi clamori, c’è un titolo che a Piazza Affari ha messo a segno nell’ultimo nano un rialzo superiore al 45%: Unipol Gruppo negli ultimi tre mesi ha accelerato il passo salendo del 24% e raddoppiando il guadagno su base annua. Anche l’ultima settimana è stata positiva, con un +4,4% a ieri sera (ed oggi il titolo ha aperto in rialzo di un ulteriore 0,75% portandosi sopra i 5,36 euro), anche grazie alla conferma degli obiettivi del piano strategico e del target di dividendo giunta dalla conference call a commento dei risultati dei primi nove mesi dell’anno.

Durante la call, in particolare, Carlo Cimbri ha sottolineato come dopo la cessione di UnipolBanca a Bper Banca (che per Cimbri non ha in corso alcuna trattativa per una futura fusione con Ubi Banca, anche se future integrazioni tra banche di media dimensione per il manager saranno inevitabili), Unipol Gruppo abbia una maggiore flessibilità nella gestione del portafoglio.

Cimbri ha poi confermato i target di piano sulla distribuzione degli utili (600 milioni di dividendi in 3 anni), nonostante il contesto ancora “sfidante” sui tassi. La riduzione dello spread ha infatti permesso la generazione di uno stock di riserve latenti “significativo”. Sul fronte più prettamente industriale, i premi Rc Auto nei primi 9 mesi dell’anno hanno mostrato un calo medio dell’1,5%, ma il management della compagnia bolognese si attende una stabilizzazione nel corso del trimestre.

I giudizi degli analisti su Unipol

A livello di Business Plan, i flussi finanziari del ramo Vita sono stati inoltre pianificati al fine di minimizzare il reinvestimento sulle gestioni separate (il rendimento da reinvestimento per il ramo Danni oscilla tra lo 0,5% e l’1%, per il ramo Vita sull’1,5%-2%). Cimbri non ha escluso poi che in futuro possano essere prese in considerazione operazioni di “liability management”. Dopo i risultati dei nove mesi e la conferma dei target gli analisti fondamentali mantengono giudizi nel complesso positivi su Unipol Gruppo con un “buy”, un “outperform” e due “hold”, indicando un prezzo obiettivo medio di 5,19 euro per azione ormai superato dalle quotazioni.

Chi ha già aggiornato stime e giudizi, come Websim, ha però ritoccato il target price (nel caso di Websim da 5,9 a 6 euro), il che rende probabile un incremento del prezzo obiettivo medio (e degli utili per azione, al momento previsti in media pari a 73 centesimi) più che un significativo storno delle quotazioni. Anche perché se il dividendo sarà pari ad almeno 22 centesimi come si attende il mercato, il dividend yield attuale resta superiore al 4%.

Più che positivo anche il quadro tecnico, col titolo segnalato in trend fortemente rialzista sul brevissimo e breve periodo e comunque rialzista anche a medio-lungo termine. Le prime resistenze che potrebbero far scattare qualche presa di profitto sono indicate a 5,41-5,46 euro per azione, mentre in caso di storno anche i supporti sono poco distanti dalle quotazioni correnti, a 5,22-5,18 euro. Il fatto che sia lo stocastico sia l’indice di forza relativa (Rsi) siano già in zona di ipercomprato e un modesto rallentamento degli scambi nelle ultime sedute rende peraltro possibile anche un’estensione del ritracciamento sino sulla soglia dei 5 euro per azione.

L’andamento di Unipol a Piazza Affari negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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