Finanziaria, le proposte del disegno di legge

Ieri e oggi al Senato si discute il disegno di legge collegato alla Finanziaria 2010, provvedimento proposto dal ministero della Funzione pubblica, che arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri la settimana prossima.
In via di definizione i contenuti, ma esistono molte proposte, quali la Carta d’identità a partire da 10 anni, ricette mediche e certificati all’Inps fruibili online, pagelle elettroniche con valore giuridico, processi telematici, ma soprattutto un potenziale risparmio per le piccole e medie imprese di circa 5 miliardi di euro.

Altra proposta che suscita attenzione, soprattutto dopo aver assistito alla crociata del Ministro Renato Brunetta contro i cosiddetti “fannulloni”, è l’introduzione del giuramento per i dipendenti pubblici che, al momento dell’assunzione, dovranno prestare un giuramento di fedeltà alla Repubblica pena il licenziamento senza preavviso in caso di rifiuto.
Di fronte alla crisi in cui verte il nostro Paese stupisce che il legislativo stia approvando nel disegno di legge l’imposizione di un giuramento, che non ha mai impedito ad un vassallo di ribellarsi contro il proprio signore, ad dipendente pubblico di essere corrotto, ad un soldato di disertare o ad un testimone di mentire. Tuttavia, se si ritiene che questa formalità possa davvero risolvere i problemi del pubblico impiego, possiamo davvero attendere con trepidazione l’introduzione di una norma tanto innovativa.

Il disegno di legge è comunque fortemente caldeggiato, e si insiste sulle misure che prevedono il taglio dell’Irap.
“Tutta la commissione e il Parlamento hanno pressato il governo e ora si aspettano un segnale, che sarebbe mortificato se tutto fosse rinviato allo scudo fiscale”, ha dichiarato il relatore alla finanziaria Maurizio Saia del Pdl, nel corso della sua relazione in Aula al Senato.
Senza rivelare alcuna misura nei dettagli, Saia ha inoltre annunciato che l’emendamento messo a punto durante i lavori della commissione Bilancio a Palazzo Madama ha bisogno di qualche ritocco:
“Ha bisogno di essere ampliato, con alcune novità”, ha affermato il relatore.
“È evidente che vi sono dati, come quello sul debito pubblico che fanno da tappo all’azione del governo”, ha spiegato Saia, “ma è anche vero che la volontà politica deve tener contro di altro, a partire dal blocco di emendamenti messi a punto dalla maggioranza e in particolare dal presidente della commissione Finanze del Senato Mario Baldassarri, che non vogliono essere una contromanovra ma solo essere aggiuntivi rispetto alle misure dell’Esecutivo, che nel complesso rappresentano un’occasione”, ha concluso il relatore, “per stimolare il dibattito vero”.
Non mettiamo in dubbio che queste proposte susciteranno polemica ma, ora come ora, esiste l’urgenza di un intervento pragmatico che possa sostenere concretamente la ripresa del Paese e non di altri dibattiti.

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