Marcegaglia stringe la cinghia Troppi debiti, no al dividendo

di John Hawkins

…ha deciso di mandare interamente a riserva l’utile di 3,32 milioni di euro segnato nel 2008 nel bilancio civilistico, pure in miglioramento dagli 1,36 milioni dell’esercizio precedente. Nessun dividendo, quindi. È stata l’adozione del regime del consolidato fiscale che ha mutato gli equilibri della Marfin perché a fronte di partecipazioni stabili (83,02 milioni di euro), i crediti tributari sono schizzati da 30.733 euro a 33,91 milioni mentre la voce dell’indebitamento è peggiorata salendo da 74,34 a 105,36 milioni di cui 104,87 milioni sono i debiti verso le controllate.
Nel portafoglio Marfin ci sono direttamente il 67,19% di Marcegaglia Spa, il 100% di Marcegaglia Ireland Ltd e il 99% di Marcegaglia Energy; ma il consolidato fiscale si è allargato anche a Steam Generators, Marcegaglia Taranto, Albarella, Edilacciai, Marcegaglia Buildtech, Eletca e Oskar. E le note che arrivano proprio dal bilancio consolidato non sono brillantissime per la “lady d’acciaio” degli industriali italiani: l’utile di gruppo è infatti crollato a 7,83 milioni di euro dai 114,5 milioni dell’esercizio precedente per la crisi del mercato, ma sopratutto i debiti verso banche mostrano “la corda” perché quasi raddoppiano passando dai 523,76 milioni del 2007 a 1,11 miliardi. Sui debiti verso banche 238 milioni di euro rappresentano quelli oltre 5 anni (principale banca esposta è la Popolare Verona, gruppo Banco Popolare, con 230 milioni) mentre 998 milioni di euro di fidi bancari sono garantiti da ipoteche su immobili. Il gruppo Marcegaglia impiega oltre 6.000 addetti e nel 2008 ha realizzato ricavi consolidati per 4,26 miliardi in crescita dai 3,95 miliardi del 2007; ma il margine operativo lordo si è contratto da 366,08 a 247,76 milioni.

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