Non separate le zampe del Cane

di Paolo Maleo

Dall’altro gli analisti sembrano tutti d’accordo nel bocciare la proposta dello spezzatino avanzata da Knight. O perlomeno a non considerarla un’ipotesi priva di controindicazioni. “La proposta in se non è scorretta” commenta Edoardo Mosca, advisor di Sofia Sgr, “e la separazione delle attività del gruppo potrebbero, sotto certi punti di vista, fornire più valore ad Eni. Ma l’operazione andrebbe valutata in tutte le sue implicazioni”. Ovvero. Attenzione agli effetti collaterali.
“Se si seguisse la strada dello spezzatino suggerita da Knight il gruppo sarebbe diviso (appunto) in realtà più piccole e diventerebbe facile da aggredire”. E il Cane a sei zampe, per sua natura, non è una preda.
Non solo. “Stiamo parlando di un gruppo che offre da sempre buoni risultati”, continua Mosca, “per questo, ora come ora, lo spezzatino porterebbe solo eventuali vantaggi di tipo finanziario”, che tradotto significa pura speculazione. E visti gli effetti che la pura speculazione ha avuto sull’economia globale (leggi crisi), la proposta Knight è da bocciare.
A dar man forte agli analisti arriva anche l’andamento del titolo Eni che “a ben vedere è perfettamente in linea con l’andamento medio del settore” chiarisce un analista che preferisce rimanere anonimo. “Lo scarto oggi esistente tra l’andamento di Eni e le altre big del comparto è determinato dalla presenza forte dello Stato nel gruppo, un problema che non riguarda solo Eni”.
Inoltre, continua l’analista, “Se si guardano i risultati del Cane a sei zampe, e si paragaono a competittor come Exxon e Shell, ci si trova di fronte a una realtà che ha ottenuto risultati migliori della media, sovraperformando spesso rispetto alle stime”. E la valutazione positiva riguarda anche l’ultima trimestrale nonostante i dati abbiano indicato un calo degli utili.

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