S&P 500, nessun risk off per ora. E il Dax?

A cura di Matteo Paganini, Managing Director Italy di Pepperstone

L’S&P 500 non ci ha fatto il regalo sperato ieri, andando a rompere a rialzo le aree di resistenza studiate e raggiungendo il secondo target ipotizzato in 3.110. Esiste ora la possibilità che i prezzi tentino delle estensioni verso area 3.120 che, se raggiunta, dovrà farci guardare allo yen per capire se ci troviamo di fronte ad una nuova fase di risk on oppure se ci stiamo avvicinando al momento delle prese di profitto. Risulta chiaro come, dal punto di vista di rapporti tra rischio e rendimento, per chi non si trovasse già a mercato la situazione non sia semplice da gestire se si pensa a possibili estensioni a rialzo dei prezzi, e diversi trader hanno già cominciato a posizionarsi corti sul mercato, posizionando ordini di stop sopra i massimi che, quando colpiti, hanno condotto a salite dei prezzi. Attualmente, lo ripetiamo, non ravvediamo possibili risk off e curiamo l’area passante per 3.105 per studiare prime prese di beneficio che fino a quando non condurranno le quotazioni sotto area 3.065 potrebbero esaurirsi velocemente. Curiamo con attenzione le aree poste intorno a 3.095, 3.085 e 3.075 come possibili approdi in caso di rottura del primo livello visto.

Il Dax ha seguito il movimento dell’indice americano, confermando le buone correlazioni tra Usa ed Europa, senza però andare a superare a rialzo le aree di resistenza statiche che i prezzi hanno formato. Ci troviamo all’interno di una congestione di potenziale continuazione del movimento rialzista, con aree di supporto di livello 1 2 e 3 che hanno tenuto egregiamente finora, per cui non escludiamo che in caso di continuazione dell’ingresso di flussi di capitale, dovuti sia a prese di stop sia a ordini per lavorare le rotture eventuali a rialzo, i prezzi possano tentare delle estensioni verso 13.045, 13.060 e 13.085.

Dati macro Usa

Oggi sarà il turno dei primi dati macro Usa importanti da appuntarsi, per iniziare a disegnare il quadro economico americano post Fed. La Fed ha infatti chiuso la politica monetaria per quest’anno e l’appuntamento è rimandato al 2020. Proprio in baso a quanto i dati ci diranno, la Fed potrebbe decidere di continuare con un taglio o meno. La produzione industriale su base annuale è scesa per la prima volta in area negativa lo scorso mese, cosa che non accadeva dal 2017. Le attese sono per una variazione ancora negativa dello 0,4% sul mese, con la produzione manifatturiera anch’essa attesa in negativo dello 0.6%, dato però molto volatile, che continua ad oscillare tra territorio positivo e negativo per cui non così guardato dagli operatori, a meno di grosse sorprese. In pubblicazione anche le vendite al dettaglio.

Euro/dollaro

Euro/dollaro arrivato sul target studiato in 1,0990, livello dal quale sono partite delle correzioni per prese di profitto, che hanno seguito anche il termine della divergenza ribassista studiata su un time frame daily e ci ha accompagnato fino a qui. Siamo ora in un momento di pausa, che mostra una congestione oraria che può condurre a rottura sia rialziste che ribassiste di essa. In caso di discesa sotto area 1.1015 i prezzi potrebbero tentare delle estensioni verso 1,1000 ed i minimi, strada da seguire facendosi dare il ritmo dallo stocastico che risulta in divergenza ribassista oraria. In caso di rottura rialzista invece, le quotazioni potrebbero mostrare dei tentativi di allungo che però non stimiamo oltre area 1,1050, con 1,1040 importante da curare.

Dollaro/yen

Continua la necessità di seguirlo su un time frame daily, data la mancanza di situazioni tecniche riconoscibili su time frame inferiori. In caso di superamento di area 109.45, il mercato potrebbe tentare delle estensioni verso le prossime aree di potenziale attrazione, poste a 109,65 e 109,90. La doppia divergenza ribassista che stavamo curando si è effettivamente formata e se dovessimo muoverci sotto area 108, potremmo iniziare a studiare possibili estensioni verso area 107,90, per poi aggiornarci la prossima settimana.

Sterlina/dollaro

La rottura di 1,28 ha condotto effettivamente verso i massimi relativi precedenti, con l’idea che il loro superamento, situazione da non escludere, possa condurre verso area 1,29 , oltre la quale si potrebbe pensare ad estensioni verso 1.2950, 1.2975, la figura e 1.3025.

Dollaro australiano/dollaro Usa

Ottima l’estensione che sta seguendo la divergenza ribassista daily studiata già a partire da settimana scorsa. Siamo ora in attesa di possibili estensioni oltre area 0.6770 per approdi potenziali verso 0,6750 e 0,6725, facendoci dare il ritmo dalla divergenza.

Oro

Mercato non chiaro ed in attesa del raggiungimento di punti interessanti, che possiamo individuare in 1.476,50 a ribasso, per estensioni verso 1.455, 1.450 e i minimi, con zona 1.475,50 da superare per poter pensare a possibili allunghi verso 1.481.

Petrolio (Wti)

Petrolio sempre uguale, dove abbiamo la presenza di un canale rialzista che dev’essere rotto, insieme all’area statica di riferimento passante a 55,50, per studiare delle evoluzioni potenziali verso 54,00. Diventa comunque interessante su un time frame orario e daily seguire potenziali tentativi di estensione oltre area 57,90, per possibili allunghi verso 58,30 e 58,70.

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