Cementir piace agli analisti, ma stenta a ripartire

Per Cementir, multinazionale italiana del cemento che fa capo al costruttore romano Francesco Gaetano Caltagirone (socio al 65,9%), molto forte nel Nord Europa (da cui deriva il 43% delle vendite globali e il 50% dell’Ebitda del gruppo) e negli Usa (9% delle vendite, 7% dell’Ebitda), potrebbe essere tempo di recupero in Borsa, dopo una settimana che ha visto prevalere le prese di beneficio col titolo sceso del 3,5% circa e la capitalizzazione di mercato riportarsi appena sotto la soglia del miliardo di euro.

Stamane Cementir, dopo un’apertura in rialzo che ha visto il titolo toccare un picco di 6,328 euro, ha visto riaffacciarsi una manciata di prese di profitto che hanno riportato il titolo sui 6,26-6,28 euro per azione con poco più di 25 mila azioni scambiate nella prima ora di contrattazioni. A questi livelli il titolo segna comunque un rialzo attorno al 26,5% rispetto a 12 mesi fa, dimostrando di aver saputo incassare bene gli alti e bassi dati dalle diatribe commerciali tra Stati Uniti e Cina e dal loro impatto sulla crescita mondiale, nonché la persistente turbolenza economica della Turchia.

Il giudizio degli analisti su Cementir

Nel confermare la loro raccomandazione “buy” e il prezzo obiettivo a 8,1 euro, gli analisti di Kepler Cheuvreux notano tuttavia come “il momentum degli utili continua a essere penalizzato dalla Turchia” (dove Cementir è presente con 4 impianti di produzione), visto che in quel mercato “le prospettive di ripresa restano non chiare”. Ad ogni modo, aggiungono gli esperti, il focus resta sul controllo dei costi, mentre il free cash flow “dovrebbe restare abbondante” e la valutazione del titolo appare “interessante” a questi livelli.

Per l’anno in corso il consensus si aspetta infatti un fatturato di 1,23 miliardi e un utile ante imposte di almeno 126 milioni di euro, pari a circa 53 centesimi di utile per azione, sicché Cementir risulta trattare a circa 11,8 volte gli utili attesi, mentre il dividendo atteso dal consenso è di 15 centesimi per azione pari ad un dividend yield del 2,4% circa. Oltre a Kepler Cheuvreux, negli scorsi giorni anche Equita Sim era tornata a valutare il titolo dopo risultati trimestrali leggermente migliori delle attese, la conferma della guidance per l’anno in corso e target 2022 migliori con maggiori investimenti.

Gli esperti in quel caso hanno confermato il “buy”, ritoccando però il target price a 8,4 euro (rispetto ad un target price di consenso pari al momento a 7,67 euro). Come sempre più prudenti gli analisti tecnici, che parlano di trend di breve periodo neutrale, con segnali di ripresa a brevissimo che potrebbero tradursi in un tentativo di risalire verso i 6,6-6,7 euro per azione. Per chi fosse interessato ad entrare sul titolo su questi livelli una stop loss è suggerita attorno ai 5,6-5,7 euro; in caso di ulteriore recupero, potrebbe essere il caso di aprire o rafforzare una posizione attorno ai 6,8 euro per azione, con obiettivi a 7,2-7,5 euro e stop loss a 6,4 euro.

In giornata i supporti sono visti in area 6,2 e poi a 6,1 euro, mentre le prime resistenze vengono segnalate a 6,47-6,48 euro e poi da lì, in caso di estensione del rimbalzo, sui 6,56-6,57 euro. A medio termine il trend si conferma invece rialzista, con una ulteriore conferma alla positività data da quotazioni che restano al di sopra della media mobile lenta.

Lo stocastico, nella parte alta della banda d’oscillazione inferiore, conferma la neutralità del trend primario, mentre l’indicatore di forza relativa (Rsi) resta nella parte bassa della banda d’oscillazione superiore e conferma il quadro rialzista del trend secondario. Nel complesso il quadro tecnico appare alla conferma di una definitiva conferma di breve periodo, cosa che rende più incerto l’esito di eventuali operazioni di trading.

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

 

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