Mercati – Nulla di nuovo sotto il sole

In mattinata assisteremo alla pubblicazione dello ZEW (atteso a 55.0 rispetto al 56.0 l’economic sentiment, a -70.0 rispetto all’ultimo -72.2 il current situation) ma non dovrebbe muovere più di tanto gli equilibri di breve periodo, anzi, pensiamo che il mercato prenderà soltanto atto di questo dato. Come ripetiamo da tempo infatti, si comincia a dare un’occhiata ai dati ma essi non possono ancora tornare a fare da market mover come avveniva qualche anno fa. Torneranno ad esserlo, ma non ora. I mercati sono ancora sul “chi va là” e sembra che le uniche cose che possano far reagire le quotazioni siano l’appetito per/avversione al rischio (legate alle percezioni sulle exit strategies e sulla continuazione delle misure di sostegno all’economia) e le aspettative sui tassi di interesse che come sappiamo, per la maggior parte delle economie sono ancora di stallo, ma che in quei Paesi dove i ritocchi al rialzo ci sono stati, si sono visti i riflessi sulle valute di riferimento (basti pensare al dollaro australiano su tutti). Molto importante sarà invece il Quarterly Inflation Report che verrà rilasciato domani in Inghilterra: dopo l’aumento del Quantitative Easing avvenuto nell’ultimo meeting, che inizialmente era stato ben interpretato dagli investitori, sarà interessante notare come reagirà il pound inglese alle notizie circa l’inflazione. Qualsiasi riferimento pro inflazione pensiamo possa far guadagnare la sterlina in virtù del fatto che potrebbe far intendere dei rialzi dei tassi. In un mercato dove i rendimenti stanno latitando infatti, la presenza di rendimenti ipotetici che si discostano dallo zero farebbe risultare ghiotte opportunità e sarebbe propedeutica a buoni flussi di capitali sulla valuta britannica. Staremo a vedere.

Passando all’analisi tecnica, notiamo come per pochi punti ieri il cambio eurodollaro non è riuscito a raggiungere il massimo da un anno a questa parte, 1.5060, visto alla fine di ottobre. Questo sembra proprio essere più difficile da superare di quanto in molti, noi compresi pensassimo. Attenzione quindi ancora a questo livello come resistenza per al giornata odierna ed al supporto che ritroviamo a 1.4925. Ancora una volta ipotizziamo come, la rottura rialzista, scatenerebbe massicce quantità di ordini rialzisti capaci di portare il cambio almeno sino al secondo punto chiave di 1.5270.
Il dollaro yen si è perfettamente appoggiato al supporto inferiore suggerito dalla trendline dinamica con origine il 30 ottobre. Attenzione ancora quindi alla tenuta di questo livello, 89.60, e alla prima resistenza a 90.25.
Il cable ha completamente ripiegato il movimento di salita iniziato nella notte fra domenica e lunedì. Dopo il massimo di 1.6840 di ieri ci ritroviamo nei pressi di 1.6650. Pochi istanti fa i prezzi hanno anche testato il livello che potremmo considerare ora come supporto, precisamente 1.66 figura. Sopra 1.6710 potremmo avere una nuova ripresa della pressione rialzista.
Il dollaro franco potrebbe trovarsi molto prossimo ad una svolta. I prezzi si sono avvicinati al punto chiave di 1.0030 per poi ritornare nei pressi di 1.01 figura. Attenzione a due livelli: 1.0030 appunto come supporto (alla cui rottura è attesa una grande accelerazione ribassista) e 1.0125 come prima resistenza.
Terminaimo con il cambio EurJpy, confinato nelle ultime ore all’interno di un range compreso fra 135.10 e 134.40. Una pressione ribassista del dollaro yen potrebbe aiutare il cambio a levarsi d’impaccio e raggiungere così il secondo supporto nei pressi di 134.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: