Conti, il nucleare libera l’Italia

di Edoardo Romano
 
Così Fulvio Conti (nella foto), a.d. e direttore generale di Enel, lancia il suo appello a favore del nucleare. E conferma il primo impianto per il 2020.

L’Italia ha deciso di tornare al nucleare. Enel ed EDF hanno costituito la joint venture “Sviluppo Nucleare Italia Srl” per la costruzione di 4 degli 8 impianti previsti dal Governo. Enel parla di scelta storica.
Esattamente, perché il ritorno al nucleare è una scelta storica destinata a produrre un nuovo rinascimento industriale ed intellettuale per il sistema produttivo e scientifico del nostro Paese. Assieme ad un forte impulso agli investimenti nelle fonti rinnovabili – su cui peraltro Enel è in primo piano per produzione di energia, ricerca, innovazione – il piano nucleare è fondamentale per alleggerire i costi dell’energia elettrica per i consumatori, per rendere l’Italia più indipendente nelle importazioni di materie prime e per dare un contributo alla riduzione dell’anidride carbonica, nella lotta contro il cambiamento climatico.

Quindi, a suo avviso, il nucleare è sicuro? Un tema su cui l’opinione pubblica è divisa.
Il nucleare è sicuro al 100%. Non sono io a sostenerlo bensì i fatti e la comunità scientifica. Basti pensare che dal 1987 ad oggi, all’indomani di Chernobyl, tutti i reattori nucleari in esercizio nel mondo hanno lavorato per 13 milioni di ore senza nessun incidente. Sempre a titolo di esempio, aggiungo che il livello radioattivo intorno alle centrali nucleari è inferiore a quello di un viaggio aereo. Una garanzia di sicurezza che si deve all’evoluzione delle tecnologie e ai controlli costanti delle Autorità indipendenti a livello europeo ed internazionale che sorvegliano con meticolosa attenzione e sistematicità l’impianto, il suo funzionamento, la produzione e tutto l’indotto dalla costruzione della centrale all’esercizio.

Forse non c’è abbastanza informazione sulla questione che si presta a facili pregiudizi.
È proprio così: dobbiamo fare un grande sforzo di comunicazione e di informazione veritiera per recuperare un ritardo di 25 anni e superare una serie di preconcetti e di luoghi comuni che non hanno fondamenti scientifici.
Si tratta di un fenomeno che va gestito con responsabilità e buonsenso a tutti i livelli – dalle Istituzioni ai media, dalle Aziende ai cittadini – per diffondere la verità scientifica.
Non tanto per fare o non fare il nucleare, quanto per creare i presupposti per un dibattito ed un confronto sereni, da cui sia possibile capire i benefici che può introdurre il nucleare.

E quali sono questi vantaggi?
Sono di tipo economico ed ambientale. Voglio dare alcuni numeri per far capire la portata e la bontà della produzione di energia elettrica da fonte nucleare. Anzitutto, oggi l’Italia importa energia nucleare per il 13% del proprio fabbisogno energetico da Francia, Svizzera, Slovenia e da altri Paesi europei.
A questo proposito è utile dire che ci sono ben 27 impianti in un raggio di 200 km intorno ai nostri confini: in Francia il 77% dell’energia elettrica è prodotta da fonte nucleare con un costo delle bollette inferiore del 30% rispetto ai nostri standard; allo stesso modo, tanto per rimanere a Stati che hanno la nostra qualità della vita, la Germania produce il 23% di energia da nucleare e la Spagna il 20% con ovvi benefici sui costi.
Nel complesso, nel contesto dell’Europa a 27 Paesi il nucleare garantisce il 28% dell’energia elettrica. A livello ambientale, basta dire che il nucleare non produce CO2 né alcun tipo di emissione per intuirne gli effetti positivi. Della sicurezza, infine, abbiamo già detto: aggiungo che le centrali di terza generazione, così come quelle future di quarta, hanno tecnologie tali da garantire la massima sicurezza perfino in caso di eventi sismici, per quanto gli impianti siano costruiti ovviamente in luoghi con bassa sismicità. La tecnologia EPR, adottata da Enel ed EDF, ha ulteriormente aumentato sicurezza, stabilità, durata del combustibile oltre a ridurre in modo considerevole la produzione di scorie.
L’articolo completo lo puoi trovare su Soldi,
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