Mid Cap italiane nel mirino degli investitori

Di Mario Valentino Guffanti, vice presidente Samt (Swiss Association of Market Technicians)

Il listino italiano è sempre stato abbastanza legato al settore bancario, anche se questo è diminuito di importanza con il passare del tempo. L’indice Ftse Mib quest’anno è stato uno dei migliori all’interno del panorama europeo, ma comunque sarebbe interessante verificare se anche altri indici italiani sono frequentati da compratori, e se questi ne hanno aumentato la forza relativa.

Una breve analisi può essere fatta sulle azioni italiane a media capitalizzazione. Nel grafico sottostante abbiamo il Ftse Italia Mid Cap Index, confrontato con lo Stoxx Europe Mid 200 euro price Index. Come possiamo notare, l’indice delle Mid Cap italiane rispetto all’indice europeo non ha ancora superato il massimo storico del 2007. È però interessante notare la sua forza relativa, che dal 2012 continua a fare minimi e massimi crescenti (r1), fino all’importante storno di fine 2018. Da quel momento l’indicatore ha un andamento di forza relativa piuttosto laterale (r2), che indica quindi una situazione di parità con l’indice europeo. Da notare che due settimane fa il prezzo dell’indice delle Mid Cap italiane ha forato verso l’alto la trendline ribassista di breve periodo (1) e questo è comunque un buon segnale per questo settore.

In un confronto di performance in euro con gli altri indici azionari a media capitalizzazione, l’indice italiano delle mid cap risulta essere il meno performante da inizio anno, con un recupero che lo porta a raggiungere la media ed a superare di poco l’indice francese nelle ultime settimane.

Ma negli ultimi tre mesi è il secondo come performance, dietro alle mid cap inglesi, che dopo le indicazioni di una Brexit più soft che hard, possono essere una buona scelta da valutare insieme all’indice italiano.

Concludendo, si può dire che l’indice Mid Cap italiano in questo momento ha una certa attenzione da parte dei compratori, anche se in termini di forza relativa da fine dello scorso anno è in linea con la media dell’indice settoriale e quindi sembra seguire più l’onda del mercato che particolari fenomeni presenti sul listino nazionale.

È comunque un fenomeno da presidiare in quanto un eventuale movimento al rialzo al di fuori dell’attuale canale da parte dell’indice di forza relativa (r2 primo grafico), ci potrà dare nuove indicazioni per capire se il prossimo periodo potrà essere foriero di buone notizie per le azioni italiane a media capitalizzazione.

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