Tobin Tax sui Cfd: anche lo 0,04% è insostenibile

Per ora il Senato ci ha messo una toppa: la Tobin tax sui Cfd, i Contract for Difference, non salirà allo 0,4%, come votato in un primo momento, ma solo dello 0,04 per cento. Si vocifera di un errore di battitura durante la stesura della norma.

Nonostante questa riduzione dell’aliquota, tuttavia, questa misura avrà comunque come effetto quello di ridurre nel complesso il trading online nel nostro Paese.

I conti sono presto fatti

per esempio, un operatore che guadagni sul mercato in un giorno lo 0,10%, sarebbe chiamato a versare all’erario lo 0,11% , 0,04 per cento sia sull’acquisto che sulla vendita oltre al 26% della plusvalenza, come tassa sul capital gain (ai cui fini, come dovrebbe essere noto ai senatori che hanno votato la misura, la Tobin Tax è indeducibile).

Un’autentica follia a detta di molti traders che già stanno levando il loro grido di protesta sui vari social e con le istituzioni, che tra l’altro avrebbe inevitabilmente un effetto negativo sul gettito complessivo.

E non è tutto: la misura penalizzerà inoltre le imprese italiane, che operano con l’estero e coprono il rischio del cambio con l’ausilio dei Cfd.

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