Atlantia, il 2020 sarà l’anno della ristrutturazione

Riflettori ancora puntati su Atlantia, holding della famiglia Benetton che controlla Autostrade per l’Italia (Aspi) e Aeroporti di Roma (Adr) e che dopo il crollo del ponte Morandi nell’agosto dello scorso anno da mesi è al centro delle cronache per le intercettazioni dalle quali sono emerse pesanti irregolarità in tema di verifica della sicurezza delle infrastrutture. Nonostante tutte le incertezze, il titolo ha comunque recuperato un 18% negli ultimi 12 mesi e dopo una pausa legata al passo indietro nella vicenda relativa al salvataggio di Alitalia, gli acquisti sono tornati sul titolo che nell’ultima settimana ha recuperato il 5,6% riportando per ora in positivo (+4,9%) anche il risultato degli ultimi tre mesi.

Secondo indiscrezioni rilanciate dal Sole 24 Ore, con l’anno nuovo Atlantia dovrebbe riscrivere la governance e rivedere la struttura di controllo, attuando anche una revisione del portafoglio che porti cassa e consenta nuove opportunità di sviluppo. Se da un lato resta il rischio di una revoca o comunque una revisione particolarmente severa delle concessioni autostradali, con un irrigidimento del governo (e in particolare degli esponenti M5S) dopo il passo indietro nella vicenda Alitalia che pare aver fatto svanire l’ipotesi di una transazione in denaro (si era parlato di 1,5 miliardi tra penali e impegni per nuovi investimenti), dall’altro il gruppo intenderebbe a fare cassa in Italia, cedendo fino al 49% di Adr (che potrebbe essere valutata sino a 5 miliardi) e riavviando il processo per cedere una quota “rilevante” di Telepass (valutata attorno ai 2 miliardi), per cogliere nuove opportunità d’investimento all’estero.

Proprio in tale ottica potrebbero esservi novità anche sul fronte manageriale, con la nomina di un nuovo Ceo e probabilmente un co-Ceo cui delegare lo sviluppo delle attività internazionali, e col presidente di Atlantia, Fabio Cerchiai, visto in uscita anche per soddisfare le richieste di rinnovamento giunte dai grandi fondi esteri, che dovrà a sua volta essere sostituito. Scontata anche la creazione di nuovi comitati in grado di garantire maggiori certezze in tema di strategie e controllo così da recuperare la fiducia del governo e degli investitori.

Novità in arrivo anche in casa Edizione (cui fa capo il controllo di Atlantia), dove il presidente Gianni Mion, storico braccio destro di Gilberto Benetton, potrebbe a sua volta farsi da parte la prossima estate quando scadrà l’attuale mandato, o essere convinto dalla famiglia Benetton a rimanere ancora un anno in attesa che si delinei una nuova leadership familiare.

Il giudizio degli analisti su Atlantia

Nel frattempo qualche giorno fa Standard & Poor’s ha messo in “CreditWatch Negative” rating di Atlantia e di Aspi, dopo che a inizio mese Moody’s aveva già tagliato il rating della holding a “Ba1” e quello di Aspi a “Baa3”, con outlook negativo, decisioni che rischiano di aumentare gli oneri finanziari delle due società. Sul fronte delle attese, gli analisti fondamentali prevedono che il 2019 si possa chiudere per Atlantia con un fatturato di 11,6 miliardi e un utile netto ante imposte di 3,17 miliardi, che renderebbe possibile la distribuzione di un dividendo di 1 euro per azione.

Agli attuali livelli il titolo tratta circa 11,7 volte gli utili per azione attesi a fine anno e si mantiene circa 3 euro al di sotto del target price di consenso (pari a 24,56 euro per azione), con un giudizio nel complesso moderatamente positivo (sul titolo esistono al momento 7 giudizi positivi, 9 neutrali e 2 negativi).

Il quadro tecnico

Dal punto di vista tecnico il titolo sta attraversando una fase di congestione di brevissimo periodo, mentre a breve termine il trend, positivo, pare rafforzarsi essendosi da poco registrato un incrocio delle due medie mobili veloce e lenta ed essendo le attuali quotazioni (21,56 euro stamane in avvio di seduta) sopra la media mobile veloce. Il fatto che i prezzi si mantengano anche sopra la media mobile lenta è considerato una conferma della positività del trend anche a medio periodo.

Lo Stocastico e l’indicatore di forza relativa (Rsi) sono entrambi nella parte superiore delle rispettive bande d’oscillazione e questo se da un lato conferma la positività di fondo dei trend a breve e a medio termine, dall’altro porta a non escludere eventuali nuove prese di beneficio. Operativamente nel brevissimo termine vengono indicati come primi obiettivi le resistenze a 21,68-21,70 e poi a 22,00-22,10 euro per azione. In caso di prevalenza delle prese di beneficio i più immediati supporti sono individuati a 20,70 e poi eventualmente a 20,30 euro per azione.

L’andamento in Borsa di Atlantia negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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