Scudo, chi primo arriva meglio alloggia

A meno di un mese dal 15 dicembre, termine ultimo per la presentazione della dichiarazione riservata, da molte parti giungo istanze per una proroga della sanatoria, e intanto il Ministero cerca di fare il punto della situazione, per capire in che modo intervenire.
Giulio Tremonti ancora si mostra freddo sulla faccenda, e non ha espresso pareri in merito, perseverando sull’improrogabilità della misura che, grazie anche alla restrizione della finestra temporale, ha già permesso il rientro in Italia di 75 miliardi di euro.

Considerando i precedenti è difficile credere che il Tesoro non si stia affatto muovendo in merito ad una proroga soprattutto perché, di fronte alle spese obbligatorie che lo Stato deve sostenere nel 2010 per la scuola, il pubblico impiego, la sanità e le missioni internazionali, con un preventivo totale di circa 12 miliardi di euro, lo scudo rappresenta un mezzo in grado di garantire un gettito certo.
Già nell’edizione dello scudo del 2011-2003, la sanatoria era stata prorogata, portando l’aliquora del 2,5% al 4%, ma solo per i ritardatari.
È probabile quindi che anche in questo caso, si decida all’ultimo di allungare il termine, approvando però un innalzamento del tributo per chi si è mosso in ritardo.

Sono infatti due le proposte che probabilmente si discuteranno in sede del legislativo per la composizione di un decreto di fine anno: la prima è mantenere l’aliquota al 5% per coloro che hanno avviato le pratiche di rientro dei capitali ma non riusciranno a terminare la manovra entro il 15 dicembre, e la seconda consiste nella maggiorazione dell’aliquota al 7% per coloro che hanno deciso solo all’ultimo momento di aderire allo scudo, ponendo un giusto “distinguo” tra chi si è mosso subito per mettersi in regola e chi invece si è attardato.
Pare che Tremonti tuttavia sostenga l’eccezionalità dello scudo e quindi non sia incline a concedere sconti a chi non si è mosso per aderire in tempo, ma le sue convinzione dovranno fare i conti con quanti, all’interno del governo, vorrebbe un trattamento di favore anche per coloro che hanno evaso tasse superiori al 43% e romperanno gli indugi soltanto a pochi giorni dal termine ultimo per l’accesso alla sanatoria.

Sorvolando sul trattamento di favore che spetterebbe a questi evasori che non hanno voluto aderire allo scudo sebbene esso già offrisse un’opportunità decisamente favorevole e vantaggiosa, si crede che con la proroga si riuscirà a portare nelle casse statali altri fondi per sostenere l’economia.
Comunque sarà Tremonti a decidere alla fine, e ci si aspetta la promulgazione di un decreto proprio per il 15 di dicembre.

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