Continua la corsa senza utili

di Marcella Persola

Anzi. Molti titoli hanno già scontato le difficoltà legate alla crisi e si prevede possano avere dei buoni recuperi nel corso del prossimo trimestre, senza dimenticare i titoli anti-ciclici che invece hanno già offerto buoni rendimenti, così come le società che hanno un’esposizione su mercati emergenti, che saranno coloro che traineranno la ripresa.
“Alla luce delle trimestrali di Piazza Affari ritengo che l’indice Ftse/Mib possa, dopo la correzione assestatasi in area 21.500-22.000 dai massimi raggiunti poche settimane fa e il successivo recupero, intraprendere nuovamente la strada del rialzo” sottolinea Edoardo Mosca, advisor di Sofia SGR. “Dal punto di vista tecnico il superamento prima dell’area intorno ai 23.800 punti e poi dell’area posta su livelli intorno ai 24.600/24.800 punti porterà l’indice in area di target su livelli intorno ai 25.500 punti per fine anno e probabilmente in area 26500-27000 punti nel corso del primo trimestre 2010” continua Mosca.
“La motivazione di questo ulteriore balzo in avanti è confortata dai buoni risultati trimestrali societari ma soprattutto dalla nuova ondata di acquisti su settori a rischio come l’equity dovuta in primis alla totale assenza di alternative adeguate per cercare un rendimento appetibile e poi al carry trade sul dollaro”.
Per Gianluca Follador, gestore azionario Europa di Bipiemme Gestioni “Durante i primi nove mesi dell’anno, la leva operativa ha fatto sì che i profitti di molte società scendessero in maniera più che proporzionale rispetto ai ricavi. Tuttavia, il terzo trimestre sta mostrando finalmente segnali di stabilizzazione” continua Follador “Va, infine, sottolineato che sul listino italiano, i titoli del comparto bancario hanno un peso relativo rilevante. Sui risultati trimestrali di questo settore ha sicuramente influito l’aumento degli accantonamenti sul rischio crediti”.
Tesi confermata anche da Laura Solei, responsabile team azionario gestione patrimoniali di Banca Patrimoni Sella & C. che precisa come “sul settore bancario l’effetto della crisi si è visto in modo eclatante, questo perché gli utili sono scesi in maniera vorticosa, a causa dei problemi di patrimonializzazione e di aumento delle riserve» precisa l’esperto”.
E nel prossimo trimestre occhi puntati su titoli che hanno commesse con paesi emergenti, quelli maggiormente favoriti a livello di ripresa economica. “La crescita di questi paesi porterà a un maggior consumo di materie prime e quindi favorirà società come Eni, Saipem e Tenaris la cui attività nel settore dei servizi sarà premiata” sottolinea Solei. “Così come titoli che hanno delle specificità e che baseranno la propria crescita sulla peculiarità che li caratterizza. È il caso ad esempio di Bulgari, Finmeccanica e Prysman” continua il responsabile team azionario gestione patrimoniali di Banca Patrimoni Sella & C. “Generalmente il mercato azionario tende ad anticipare di circa sei mesi l’andamento dell’economia reale. In questa fase stiamo pertanto monitorando in particolare quei settori che, col superamento della recessione, potrebbero riprendersi durante il primo semestre del 2010. Recentemente abbiamo puntato sui cosiddetti settori ‘early cyclical’, vale a dire quei comparti che tendono a rispondere per primi alla ripresa dell’economia (come la tecnologia, la grande distribuzione e il settore auto)” precisa il gestore azionario Europa di Bipiemme Gestioni. “Attualmente stiamo, però, guardando con crescente interesse ai settori ‘late cyclical’, che tendono a svilupparsi in una fase più avanzata della ripresa, quando anche gli investimenti delle aziende tornano a crescere. Alcuni esempi sono rappresentati dal comparto dei servizi di consulenza informatica, dai media e dalle telecomunicazioni”. L’idea è comunque di ottimismo in merito alla crescita dei titoli così come conferma Mosca: “Per quanto riguarda l’ultimo trimestre dell’anno la situazione non dovrebbe modificarsi rispetto al trimestre precedente e se le autorità non modificheranno le manovre di stimolo economico fino ad oggi adottate, la corsa dell’equity non dovrebbe arrestarsi”.

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