I 4 miliardi disponibili sono da spendere per interventi strutturali, dal welfare alle piccole e medie imprese, questo il verdetto del Tesoro.
Anche il presidente della Camera Gianfranco Fini ha espresso il proprio parere e, anticipando le mosse del governo, fa sapere che non accetterà un emendamento prodotto all’ultimo momento e colmo di misure non discusse in Parlamento da far approvare con il voto di fiducia.
Dal Pdl tuttavia giunge una smentita, che esplica l’obiettivo dei vertici del partito di definire un testo condiviso che sia approvato già in commissione Bilancio, in modo da escludere sorprese durante l’esame dell’Aula. Negli ultimi giorni le pressioni della maggioranza per ottenere un taglio delle tasse s’erano fatte insistenti, tanto quanto le richieste dei ministeri, che da sole avrebbero richiesto lo stanziamento di 25 miliardi di euro, sei volte la cifra dei fondi disponibili.
Il ministro Tremonti ha ricordato che le risorse non superano i 4 miliardi, e sono quelle risorse che rientreranno a seguito dello scudo fiscale. Non è possibile quindi tagliare l’Irap, l’Irpef, intervenire sulla cedolare, senza le coperture. Si auspica una situazione migliore per il 2010, ma tutto dipenderà dall’andamento dei conti.