L’indice dei prezzi al consumo cinese nel mese di dicembre si attesta al 4,5% su base annua, in linea con il mese di novembre, favorito principalmente dal calo dei prezzi del maiale che rappresentano un elemento chiave nella statistica del Paese. Proprio in recente calo dei prezzi del maiale, aumentati del 97% nel corso dell’anno ma calati del 5,6% a dicembre rispetto a novembre, ha favorito una sostanziale stabilità dell’inflazione (attesa in rialzo) consentendo anche di rispettare i parametri dettati dal governo cinese per un’inflazione media annua al di sotto del 3% (per l’intero 2019 l’inflazione si è attestata al 2,9%). Escludendo dal dato le componenti più volatili (cibo ed energia), l’inflazione nel 2019 si è attestata all’1,4%. Il dato sull’inflazione è stato accompagnato anche da una flessione dei prezzi alla produzione che nel mese di dicembre hanno segnato una flessione dello 0,5% su base annua (rispetto al –1,4% registrato a novembre) e dello 0,3% per l’intero 2019.
Il dato su inflazione e prezzi alla produzione confermano i segnali di ripresa dell’economia cinese evidenziati negli scorsi mesi, grazie a una domanda stabile e a un calo delle tensioni commerciali verso gli Stati Uniti. La deflazione registrata sui prezzi alla produzione, inoltre, sembra prossima alla conclusione grazie all’avvio del restocking da parte delle aziende, anche in vista delle prossime festività per il Lunar New Year di fine gennaio, nonché dall’aumento dei prezzi delle commodities. Questo dovrebbe favorire una politica di allenamento da parte della banca centrale cinese al fine di contrastare il rallentamento economico, utilizzando gli strumenti di politica monetaria (liquidità e tasso di interesse) per allentare le condizioni monetarie nel corso del 2020, con interventi meno pronunciati rispetto allo scorso anno.
In Europa, invece, notizie positive giungono dalla produzione industriale tedesca nel mese di novembre, dopo mesi di forte calo a causa del rallentamento del settore automotive a causa delle tensioni commerciali tra Cina e Usa nonché dall’incertezza della Brexit e dalla difficile transizione del settore auto verso veicoli elettrici. Il dato evidenzia un rimbalzo a novembre dell’1,1% su base mensile (il rimbalzo più forte degli ultimi 18 mesi) superando anche le attese che si fermavano allo 0,8% di aumento, favorendo un ritorno di ottimismo per il 2020 nonostante la Bundesbank ritenga un ulteriore anno di cali nell’industria manifatturiera. Le prime stime della banca centrale tedesca, attese nei prossimi giorni, dovrebbero confermare una fase di stagnazione dell’economia nell’ultimo trimestre dell’anno, pur mantenendo una crescita economica nell’intero 2019.