Bond: ecco le nuove emissioni governative e corporate da tener d’occhio

Come sempre fare previsioni economiche e di mercato è sempre difficile perché non c’è nulla di più imprevedibile che i mercati in quanto a lato della congiuntura e del trend economico, che si accompagna con le analisi dei dati macroeconomici e delle trimestrali delle aziende, ci sono le variabili imponderabili della politica e di altri fattori esterni che condizionano gli scambi.

Su questi punti non si è smentito neppure il 2020 iniziato in positivo per le Borse e subito alle prese con un’inversione di tendenza dovuta all’acuirsi della crisi tra Iran e Stati Uniti che si è fatta sentire negativamente per i listini e ha dato invece positività per le materie prime, con oro e petrolio sugli scudi.

I bond governativi sotto la lente

Per la parte governativa non è stata una settimana di aste, l’attenzione mediatica dell’ultima parte dello scorso anno ai problemi di sostegno ecologico dovrebbe portare nella seconda metà del 2020 al debutto dell’Italia nel mercato dei green bond sovrani. Anche le Germania è attesa nel club delle debuttanti sempre per la seconda metà dell’anno.

In questi primi giorni si sono mossi tra i governativi la Slovenia, il Portogallo e l’Irlanda.

Successo per tutti i deal, per la Slovenia, si tratta di un titolo senior con scadenza il 14 gennaio 2030. Il bond (codice Isin SI0002103966) è stato emesso per 1. 5 miliardi ma gli ordini hanno superato gli 11 miliardi, a conferma del forte interesse degli investitori per questo nome. Il titolo paga una cedola annua fissa dello 0.275% ed è stato prezzato a 99.793 con un rendimento annuo dello 0.296%, pari a 30 punti base sopra il tasso swap corrispondente. Taglio minimo mille euro con multipli di mille e rating Baa1/AA-.

Quattro miliardi l’offerta del Portogallo (PTOTELOE0028) con scadenza 18 ottobre 2030 e cedola del 0.475%, il prezzo di collocamento è stato fissato a 99.749 con rendimento effettivo a scadenza del 0.499%; taglio minimo retail da mille euro con multipli di mille con rating BBB.

Scadenza a 15 anni per il bond dell’Irlanda (IE00BKFVC345) collocato con cedola del 0.4% per un totale di 4 miliardi a fronte di richieste che hanno superato i 20 miliardi. Il prezzo di collocamento si è attestato a 99.261 con rendimento a scadenza del 0.45%, taglio minimo da mille euro con multipli di mille e rating A2/AA-/A+.

Lo stato tedesco North Rhine-Westphalia ha collocato il suo primo bond con scadenza a 100 anni. Il titolo (DE000NRW0L10) verrà rimborsato a 100 il 15 gennaio 2130 ed offre un rendimento pari a 99 punti base sul tasso midswap corrispondente. Rating Aa1/AA e lotto minimo di negoziazione mille euro con multipli di mille, cedola fissata al 1.375%.

Triplo deal in euro e dollari anche per l’Indonesia, con rating BBBe. La prima scadenza è in euro al 2030 per 1 miliardo con cedola del 0.9% (XS2100404396) taglio minimo 100mila con multipli di mille; le altre due in dollari rispettivamente con taglio minimo da 200milla dollari con multipli di mille sono con scadenza 2030, cedola del 2.85% (US455780CQ75); l’ultima con cedola del 3.5% ha scadenza 2050 (US455780CR58).

Il Messico è stato il primo paese emergente ad avere raccolto capitali sui mercati internazionali nel 2020. Lo ha fatto emettendo obbligazioni di stato con scadenza rispettivamente a 10 e 30anni, L’emissione a 10 anni era stata studiata per 1.75 miliardi di dollari, ma quando la domanda ha superato l’offerta di 3.5 volte, il Tesoro messicano ha pensato di approfittarne, alzando l’importo a 3.05 miliardi, a cui si aggiungono gli 800 milioni destinati al trentennale. In tutto, sono stati così raccolti 3.85 miliardi, Nel dettaglio, il decennale con scadenza nel 2030 (Isin US91087BAH33) e cedola 3.25% è stato prezzato a 99.468 con un rendimento annuo del 3.312%, pari a 150 punti base sopra il corrispondente Treasury. Il trentennale (US91087BAG59)con cedola 4.50% e scadenza nel 2050 ha un rendimento di 175 punti sopra il Treasury. Rating del Messico A3/BBB+, tagli da 200milla dollari con multipli di mille.

La Danimarca lancerà nel 2020 un nuovo bond a 30 anni per la prima volta dopo 10 anni. Il titolo avrà scadenza nel 2052 e dovrebbe essere emesso per un importo compreso tra 5 e 10 miliardi di corone. In realtà, Copenaghen non ha bisogno di potenziare le sue emissioni sovrane, avendo conti pubblici in attivo. Semmai, il nuovo bond trentennale punta a ricostituire una curva delle scadenze sul tratto lungo, consentendo alla sua industria dei fondi pensione da oltre 610 miliardi di euro di investire in assets domestici con tripla “A” e con rendimenti verosimilmente positivi.

Tra gli emergenti, il 2019, è stato un anno particolarmente positivo per il mercato sovrano in Egitto, sia per i bond denominati in valute forti straniere, sia per quelli domestici. La curva si è molto sgonfiata ed i rendimenti sono calati. Nel frattempo, la lira egiziana ha messo a segno un rialzo dell’11% contro il dollaro, accentuando i guadagni degli investitori stranieri, Molto bene anche i titoli emessi in valute straniere. Grazie a questi numeri, il Cairo sta prendendo fiducia e si prepara a nuove emissioni nel primo trimestre del 2020.

Le nuove obbligazioni corporate

Sul versante corporate e finanziari sono oramai dietro alle spalle le poche emissioni di dicembre e come consuetudine, la prima settimana di gennaio segna il ritorno della liquidità sui mercati.

La Banca Europea degli Investimenti (BEI), rating AAA ha collocato un’obbligazione senior con scadenza 16 gennaio 2030. Gli ordini hanno superato i 16 miliardi di euro ed il titolo verrà collocato a un rendimento di 10 punti base sotto la curva midswap. Isin XS2102495673 e lotto minimo di negoziazione mille euro con multipli di mille, cedola fissata allo 0.05% con prezzo d’emissione a 99.93.

Il primo bond subordinato del 2020 è stato collocato da Unicredit, si tratta di un bond subordinato Tier2 con scadenza a 12 anni, rimborsabile anticipatamente dopo 7 da 1.25 miliardi di euro. Il bond (Isin XS2101558307) paga una cedola del 2.731% per i primi 7 anni e ha un prezzo di emissione di 100, equivalente a uno spread di 280 punti base sopra il tasso swap a 7 anni. L’operazione ha riscontrato una domanda di oltre 250 investitori istituzionali con ordini superiori ai 3 miliardi. Taglio minimo di negoziazione 200milla euro con multipli di mille e rating Baa3/BB+.

Dopo dieci anni di assenza, Intesa SanPaolo si è riaffacciata sul mercato inglese con un grande successo. La banca ha emesso un’obbligazione in sterline (Isin XS2102388597) che le è costata 5 punti base in meno dell’equivalente in euro. Si tratta di un bond senior preferred di 10 anni, con scadenza nel 2030, che stacca la cedola del 2.5% su base semestrale. L’emissione per 350 milioni di sterline ha ricevuto richieste per circa 1 miliardo. Il rendimento è stato fissato a 180 punti base sul Gilt dicembre 2030, dopo prime indicazioni in area 190 punti, con un risparmio di 10 punti. Il prezzo di collocamento a 99,02 esprime un rendimento a scadenza del 2.611%, taglio minimo 100milla sterline con multipli di mille e rating BBBe/BBBe. Sul grey market il titolo è volato fino a 100,30 già nel primo giorno di contrattazioni.

L’azienda sanitaria Fresenius, con sede in Germania, ha collocato 750 milioni di euro sulla scadenza a 8 anni. Si tratta di un’obbligazione senior (XS2101357072) con cedola fissa dello 0.75%, prezzo di emissione di 99.514, lotto minimo mille euro con multipli di mille e rating BBB.

Credit Agricole Italia (Cari Parma) ha in corso il collocamento di un’obbligazione di tipo covered bond coperta da mutui immobiliari suddivisa in due tranche. La prima con scadenza 17 gennaio 2028 è offerta ad un rendimento di 29 punti base sopra la curva midswap, la seconda con scadenza 17 gennaio 2045 è offerta ad un rendimento di 50 punti base sulla curva midswap. Rating Aa3 e lotto minimo 100mile euro con multipli di 100mila.

Anche Toyota Motor Credit sta collocando un’obbligazione senior a tasso fisso con scadenza gennaio 2026. Il bond benchmark è offerto a un rendimento di 55 punti base sul tasso midswap, ha rating AA- e taglio minimo 100mila con multipli di mille.

La compagnia petrolifera statale della Malesia, Petronas, sta per collocare il suo primo bond in dollari dal 2015,  anno in cui raccolse sui mercati 5 miliardi. La decisione sta maturando ai vertici come conseguenza del momento molto favorevole sul piano finanziario, visto che il ringgit si è rafforzato contro il dollaro di circa il 2,5% dall’agosto scorso, abbassando i costi sostenuti dagli investitori per proteggersi contro le oscillazioni del cambio. I proventi dell’emissione, la cui entità resta ignota, servirebbero a finanziare parte dei 27 miliardi di dollari necessari per attuare un progetto petrolchimico e per la raffinazione in patria. Petronas ha al momento sei obbligazioni emesse in dollari e per un controvalore complessivo di 6,5 miliardi, di cui 1,25 miliardi in scadenza nel marzo prossimo.

A cura di Carlo Aloisio, Senior Broker presso Unicredit, per Itforum.it

 

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