Metalli preziosi: rodio superstar

Se il trend del palladio rimane robusto (+182% la performance a cinque anni e +9,9% quella da inizio 2020), che dire invece del fratello minore, il rodio (usato anch’esso nei catalizzatori per automobili e cinque volte più caro dell’oro), che dopo un apprezzamento del 32% nel mese in corso ha tocca i massimi dal 2008 e sembra in procinto di stabilire nuovi record dopo una galoppata che ne ha visto le quotazioni aumentare di 12 volte nell’ultimo quadriennio.

Il rodio è un metallo raro, duro, bianco-argenteo che si trova nei platinoidi e, in lega con il platino, è impiegato come catalizzatore. E’ altamente resistente alla corrosione, ed è estremamente riflettente. Nella gioielleria viene utilizzato come finitura di gioielli e specchi. Dall’80% al 90% delle forniture annuali vengono però impiegate nella produzione dei convertitori catalitici per veicoli, dove è sempre più necessario per soddisfare i limiti degli ossidi di Azoto (NOx).

I maggiori produttori mondiali di rodio

Il rodio viene prodotto in gran parte in Sud Africa, che rappresenta quasi il 60% delle forniture nel mondo, mentre la Russia è il secondo produttore, anche se le sue vendite sono volatili e soggette a intervento politico. La produzione di rodio è estremamente limitata: soltanto 25 tonnellate all’anno in tutto il mondo. Per fare un confronto, vengono estratte più di 2.000 tonnellate di oro e più di 220 tonnellate di platino ogni anno.

Sebbene i prezzi del rodio rimangano estremamente volatili a causa del suo mercato “opaco”, alcuni analisti continuano a vedere prezzi più alti in scia alla crescente domanda del settore automobilistico e dalla contrazione dell’offerta. Per tradarlo mancano però sia future che Etf ed Etc.

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