Cda conciliante per Telecom

Nessuna decisione al consiglio di Telecom Italia di ieri. Come previsto dalle dichiarazioni ufficiali dei giorni scorsi, ma contrariamente a quanto temuto da alcuni osservatori, l’incontro di ieri è filato “liscio” come l’olio. Il cda ha fatto il punto sulle strategie e sull’andamento del mercato.Quanto a Telecom Argentina in sostanza è stato accantonato il piano del socio Marco Fossati, che aveva chiesto, tra vari altri punti, una fusione tra Tim Brasil, Oi Telemar e Telecom Argentina. Questo perché, come ha riconfermato ieri l’ad Franco Bernabè, i due focus di Telecom restano l’Italia e il Brasile, considerato quest’ultimo “una straordinaria opportunità di crescita”.

Nessun accenno, quindi, a un possibile nuovo piano industriale, così come richiesto recentemente da alcuni soci. Al termine del vertice  Bernabè ha sostenuto che il cda “è andato benissimo”. Segno, secondo il quotidiano Milano Finanza di questa mattina, di un diverso atteggiamento tra i soci, più “scalpitanti” (dalla fuori-uscita dal patto da parte dei Benetton alle lettere infuocate di Fossati) e i più concilianti consiglieri (salvo per Luigi Zingales che ha recentemente invitato a “riflettere” prima di prendere una decisione sulla cessione degli asset argentini). A incrinare il clima sereno di ieri ci ha pensato però, in serata, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, affermando che “Telefonica è un partner ingombrante per Telecom”.

Nulla di nuovo sotto il sole, in realtà, visto che è proprio il socio spagnolo il vero ostacolo alla vendita della rete infrastrutturale da più parti auspicata e sui cui Mediaset, malgrado le smentite, avrebbe già messo gli occhi. Intanto questa mattina il gruppo ha comunicato il perfezionamento dell’accordo relativo alla cessione della controllata tedesca Hansenet a Telefonica. Il closing dell’operazione, che attende l’ok da parte dell’Antitrust, è previsto nel primo trimestre 2010. L’impatto sul debito di Telecom Italia sarà di 900 milioni di euro, corrispondenti all’entreprise value della controllata tedesca. A metà mattina il titolo saliva dello 0,18%, al di sotto comunque del mercato (+1,16% il Ftse Mib).

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