Ftse Mib pronto ancora a scattare in avanti? Le blue chip sotto la lente

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e fondatore di FinanzaOperativa.com del 24 gennaio 2020

Il Ftse Mib ieri si è difeso meglio degli altri indici europei, fermandosi sull’area dei 23.700 che sta testando da diverse sedute. Quali i possibili sviluppi nel breve?

Il Ftse Mib si sta muovendo in trading range, ma un piccolo segnale negativo è stato dato tre sedute fa dall’incrocio al ribasso della media mobile a 21 sedute che al momento transita a quota 23.838 punti. L’indice si sta mantenendo comunque al di sopra del supporto statico di breve a 23.660 punti e ancor più oltre quello che sarà a mio avviso il vero supporto dirimente, a 23.545 punti. Quest’ultimo livello coincide al momento con il passaggio della media mobile a 50 giorni che funge anche da supporto dinamico ascendente di medio periodo. Di conseguenza un eventuale incrocio al ribasso di questa mobile potrebbe innescare una correzione del Ftse Mib con primo obiettivo a 23.250 punti prima e in seguito in area 23.000.

Per contro, l’eventuale conferma del superamento della soglia dei 24.000 punti potrebbe spingere l’indice prima sul massimo recente a quota 24.170 punti e poi favorire una prosecuzione dell’uptrend, con obiettivi a 24.250/24.300 punti prima e in seguito a 24.500 punti, ossia sui massimi del 2018.

Cosa può dirci in merito al recente andamento di Unicredit e Intesa Sanpaolo e quali indicazioni ci può fornire per entrambi?

Dal punto di vista squisitamente tecnico Unicredit potrebbe continuare a scendere, ma la caduta potrebbe anche non essere così ampia e grave. Una volta arrivato al test dei 12,2 euro, il titolo potrebbe anche avviare un recupero verso i livelli attuali in prima battuta e poi oltre la soglia dei 13 euro. Molto negativo sarà l’eventuale cedimento di quota 12,2 euro per Unicredit.

Per Intesa Sanpaolo vale un discorso analogo a quello di Unicredit, ossia nel breve non sarà da escludere un’ulteriore correzione magari fino a quota 2,25 euro, raggiunta la quale potremmo assistere un’inversione. Un primo target lo potremo individuare in area 2,3 euro e poi in area 2,35/2,4 euro.

STM ieri si è reso protagonista di un forte rally dopo la presentazione della trimestrale. La corsa del titolo durerà ancora?

Per analizzare STM devo settare il grafico addirittura su base mensile e solo in tal modo riesco a vedere che ci troviamo sui livelli di fine 2002. L’allungo del titolo c’è, i volumi anche, ed è scontato che siamo in una situazione di ipercomprato tecnico e che almeno in ottica di breve termine potremmo assistere a delle prese di beneficio. Oltre l’ostacolo a quota 27,15 euro, che coincide con il top di fine 2002, potremmo assistere ad un ulteriore allungo di STM con obiettivo area 30 euro. A chi volesse acquistare il titolo suggerirei di fissare uno stop loss a 25,5 euro, livello dove è stato lasciato aperto un gap al rialzo.

Telecom Italia continua a scivolare verso il basso senza trovare spunti per risalire. Quali strategie ci può suggerire per questo titolo?

Anche se sono numerosi i buy delle banche d’affari che si susseguono a catena su Telecom Italia, per me resta molto pericoloso tentare di afferrare il coltello che cade. In questo caso la caduta potrebbe condurre le quotazioni fino a 0,485 euro, livello dove troviamo il supporto statico di medio termine. Solamente l’eventuale conferma del ritorno di Telecom Italia sopra 0,507 euro potrebbe favorire l’inizio di un tentativo di recupero, con obiettivo a 0,52 euro prima e in seguito a 0,535 euro, ma sono molto negativo sul titolo al momento.

Leonardo ieri ha continuato a perdere terreno, mostrando più debolezza del Ftse Mib. Cosa può dirci di questo titolo?

Leonardo ha testato in queste ultime sedute a 10,9 euro la media mobile a 21 sedute che di recente ha incrociato al rialzo quella a 50 periodo, transitante al momento a 10,85 euro. Considerata l’ampia distanza degli oscillatori dalla zona di ipercomprato, se dovesse esserci un incremento degli scambi, Leonardo potrebbe dare vita ad un nuovo test della trendline discendente di medio periodo in area 11,3 euro. Solo oltre quest’ultimo livello si profilerà una prosecuzione dell’uptrend in atto da dicembre scorso, con primo obiettivo a 11,7 euro, dove a novembre scorso Leonardo aveva disegnato un doppio massimo. Al di sopra del livello appena indicato il titolo potrebbe allungare verso gli 11,9 euro, dove incontrerà una resistenza statica di medio-lungo termine. L’eventuale cedimento dei 10,85 euro, che diventa anche lo stop loss per eventuali operazioni long su Leonardo, aprirà le porte ad un ribasso verso i 10,5/10,4 euro prima e in seguito verso i 10,15 euro.

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