Fidentiis assegna un buy a:
A2a con target price di 1,80/1,90 euro (lo studio di fattibilità per la partnership industriale con Aeb ha avuto esito positivo, ha comunicato ieri la società) e Saras con fair value di 1,80/1,90 euro in scia all’incremento del benchmark relativo al margine di raffinazione.
Banca Akros giudica buy:
A2a con target di 2 euro, Eni con fair value di 18,50 euro (firmato un nuovo contratto decennale di approvvigionamento per 1,5 milioni di tonnellate di gas naturale liquefatto all’anno con la società Nigeria LNG Limited, joint venture tra Nnpc, Shell, Total ed Eni).
Banca Imi assegna un buy:
Banca Ifis con obiettivo di 20,10 euro in scia al business plan 2020/2022, Hera con target di 4,70 euro (presentato il nuovo business plan al 2023), Eni con fair value di 18,60 euro e Telecom Italia con target di 0,62 euro.
Mediobanca valuta outperform:
Autogrill con prezzo obiettivo di 11,90 euro (interesse per nuove acquisizioni), Enel con target price di 7,50 euro (l’ad Starace non sta pianificando di lasciare il gruppo), Iren con fair value di 2,85 euro (raggiunto un accordo con Sidigas per acquisire la sua distribuzione retail di gas, forte di 55mila clienti), Poste Italiane con obiettivo di 12 euro in scia a una presentazione agli investitori a Londra, Sit con target di 9,20 euro dopo i risultati preliminari dell’esercizio 2019 e Telecom Italia con fair value di 0,79 euro (l’ad Luigi Gubitosi ha ristretto a KKR, Macquarie, Wren e F2i la rosa dei fondi interessati alla società unica per la rete in banda larga e sta valutando un piano B per convincerli a investire in una newco dove far confluire l’infrastruttura in fibra di Tim lasciando la porta aperta a nuovi partner in primis Open Fiber).