Azioni, Equita raccomanda estrema prudenza in questa fase

Il mese di gennaio è stato caratterizzato dal ritorno della volatilità. Infatti l’indice VIX, seppur su valori storicamente bassi, dopo aver toccato un minimo di 11.5 a fine novembre è salito del 44% nell’ultimo mese fino a 17.9. A scatenare la volatilità i timori sulla diffusione dell’epidemia di Coronavirus in Cina e dei suoi potenziali impatti sull`economia globale.

Gli stessi timori hanno guidato il calo delle principali commodities industriali (Bloomberg Commodity Index -7.5%) ed in particolare del petrolio (-12%), sceso sotto i 60 dollari al barile, mentre l’oro ha guadagnato il 3% tornado vicino ai 1,583 per oncia.

In questo scenario gli analisti di Equita improntano la loro strategia sulla prudenza. “Ci preoccupa la stretta dipendenza che si è venuta a creare tra i mercati finanziari e la politica monetaria, con il rischio che l’inevitabile ritorno all’utilizzo di strumenti ordinari, dopo anni di pratiche straordinarie, rischi di diventare causa di forte instabilità – fanno notare da Equita – tanto che l’espansione del bilancio della FED da inizio ottobre ha avuto una correlazione del 95% con l’andamento dei principali indici americani”.

“Riteniamo che l’attuale scenario di base non sia materialmente cambiato rispetto a fine 2018, fatta eccezione per il più elevato livello medio delle valutazioni (P/E 2020E mercato italiano 12.5x e 16.5x per le mid-cap vs. 10x/13.5x a dicembre 2018, P/E S&P500 18.9x vs. 16x), e per il più alto livello di rischio legato a fattori macroeconomici e geopolitici. Nel portafoglio azionario raccomandato restiamo fortemente sottopeso rispetto al benchmark (83.4% vs. peso neutro del 95%)”, concludono da Equita.

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