Spazio alla sterilna

Dunque, gli Orsi della sterlina sono più agguerriti che mai e iniziano a temere anche per la posizione fiscale UK: non sarà in arrivo un declassamento del debito a breve, ma è uno spettro che si aggira per la City.

Rischi fiscali e politici  a parte, questa settimana abbiamo il GDP del 3° trimestre e le minute della BoE in uscita: è sicuro che i trader sfrutteranno questi eventi per creare un po’ di scompiglio pre-natalizio.

In territorio americano, invece, sembra che il governatore della Fed, Ben Bernanke abbia vinto la battaglia contro la deflazione, una preoccupazione crescente fino ad un mese fa. In effetti le buone novelle giungono dai TIPS (Treasury Inflation Protection Securities) in quanto il differenziale di rendimento tra TIPS e Treasury “normali” a 10 anni (questa misura è una bussola per carpire la direzione dei prezzi al consumo) è salito a 2,25%, il livello più alto dall’agosto 2008.

D’accordo che il mercato ha estratto dal cappello la parola “deflazione” e quindi Bernanke ha dovuto scongiurare queste voci; ma noi siamo molto più preoccupati con l’inflazione che la massa di moneta ancora in circolazione potrà provocare. Qualcuno potrebbe obiettare affermando che alcune grandi banche stanno iniziando a restituire i fondi d’emergenza, ma tutti i fondi di emergenza potranno essere riassorbiti in tempo?

EurUsd – grafico settimanale

Cominciamo l’analisi tecnica dal consueto eurodollaro.

La tendenza primaria del cambio appare ancora di correzione, per il raggiungimento di livelli che ambiziosamente ritroviamo a 1.4125 e successivamente in area 1.38 figura (un grafico giornaliero o settimanale aiuteranno a comprendere meglio l’origine di questi livelli). Come affermiamo da alcuni giorni la direzione potrà essere confermata solamente dalla tenuta della trendline discendente che transita oggi molto vicino a 1.4420.

Successivamente alla divagazione di venerdì mattina, il dollaro yen è rientrato all’interno della tendenza rialzista primaria iniziata con il minimo di 87.40 del 9 dicembre scorso. Questa idea trova in 90.80 la resistenza iniziale da superare. Poco al di sotto di 90 figura troviamo invece il supporto.

Sino a che il cable non si riporterà al di sopra di 1.6220,non potremo considerare il cambio fuori pericolo di una profonda discesa. Il punto obiettivo continua ad essere rappresentato dal minimo del 13 ottobre scorso, a 1.5710.
Impensabili, sino a neanche due giorni fa, i movimenti del cambio euro franco. Anche questa notte abbiamo visto il cambio scendere molto rapidamente, salvo poi recuperare nelle primissime ore del mattino.

L’idea di fondo è che l’alleggerimento di posizioni pre-natalizio possa condurre il cambio ad approfondire velocemente sino al punto di partenza di 1.4580 (fermo restando che una cosa è l’analisi grafica, supportata in questo caso dalla teoria di Fibonacci, mentre un’altra è la volontà della banca centrale, che se ha aperto una finestra temporale di rafforzamento della valuta di casa non crediamo che sia illimitata…).

Concludiamo con il dollaro canadese, che trascuriamo da qualche tempo. La ragione risiede nella grande indecisione che aleggia sul cambio, confinato per più di un mese a questa parte all’interno di un range di 3 figure scarse. La vicinanza però alla parte alta, ricordiamo 1.0770, impone nei prossimi giorni un grande attenzione per quello che potrebbe essere un movimento di rottura molto impulsivo e dagli obiettivi finali in area 1.11.

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