L’Opa su Qiagen fa scattare Diasorin a Piazza Affari

Diasorin subito in luce a Piazza Affari in avvio di giornata, col titolo che sfiora il 6% di rialzo oscillando tra i 107 e i 108 euro per azione. La società sfrutta da un lato il nuovo tentativo di rimbalzo seguito ai ripetuti annunci da parte delle maggiori banche centrali (Federal Reserve, Bank of Japan, Bank of England e da ultima, con qualche titubanza per le resistenze da parte della Germania, Banca centrale europea) di essere pronte ad un’azione coordinata di sostegno ai mercati, senza la quale la ripresa mondiale al momento sembrerebbe destinata a segnare il passo quest’anno.

Diasorin e l’Opa su Qiagen

Dall’altro e più direttamente Diasorin, attiva nel settore dell’immunodiagnostica e della diagnostica molecolare e già tenuta d’occhio per le conseguenze, in questo caso potenzialmente positive, derivanti dall’epidemia di coronavirus e dalla maggiore domanda di kit diagostici, beneficia dell’annunciata Opa da 10 miliardi di euro lanciata da Thermo Fisher Scientific, società che sviluppa prodotti biotecnologici, sulla tedesca (ma con base in Olanda per motivi fiscali) Qiagen.

L’operazione, che prevede il pagamento di 39 euro in contanti per azione, incorpora un premio del 23% rispetto alla chiusura del titolo Qiagen di ieri e questo aumenta l’appeal speculativo di Diasorin (5,72 miliardi di euro di capitalizzazione a ieri sera), che del gruppo tedesco, già impegnato nella produzione di test diagnostici specifici per il coronavirus forniti al governo cinese, è partner di lunga data. Al riguardo Equita Sim ricorda che l’accordo commerciale tra Qiagen e Diasorin prevede “alcune clausole contrattuali forti” che prevengono il rischio di un’interruzione della partnership in caso di passaggio di proprietà.

“L’unico rischio – concludono gli esperti – potrebbe essere una minor focalizzazione da parte di Qiagen, compensata da un aumento potenziale della base clientela aggredibile” da Diasorin, che con 670 milioni di fatturato “pesa” meno della metà del partner tedesco, sugli 1,5 miliardi di dollari di giro d’affari e che nei primi nove mesi del 2019 ha visto il segmento della diagnostica molecolare rappresentare il 9% del fatturato con una crescita organica dell’8,6% su base annua, il doppio rispetto al +4,2% registrato dall’intero giro d’affari del periodo.

Le raccomandazioni degli analisti su Diasorin

Tuttavia i giudizi sul titolo erano finora molto prudenti, con ben 7 “hold”, un “underperform” e 2 “sell” a fronte di un target price medio di 101 euro per azione, un quadro che può contribuire a dare maggiore slancio al titolo in caso di re-rating. Negli ultimi tre mesi il titolo ha sottoperformato il mercato cedendo il 13,5% (-7,5% solo nell’ultima settimana), ma nelle ultime sedute agli ulteriori cedimenti dei prezzi ha corrisposto un rallentamento degli scambi, indizio della scarsa forza del movimento ribassista peraltro evidente nel brevissimo e breve termine con i trend sia primario sia secondario orientati al ribasso e quotazioni sotto la media mobile veloce come pure quella lenta.

Il quadro tecnico di Diasorin

La possibilità di un rimbalzo era già emersa con l’ingresso dello Stocastico e dell’indicatore di forza relativa (Rsi) nelle rispettive aree di ipervenduto e con l’avvicinarsi del target ribassista, fissato sui 100 euro per azione (rispetto ai 102,3 euro della chiusura di ieri). Il rimbalzo di stamane ha già proiettato il titolo sulle resistenze intraday più elevate (107,9-108,6 euro per azione) per cui non è da escludere un primo raffreddamento delle quotazioni attorno ai 106 euro, dove pure erano state segnalate resistenze che potrebbero ora agire da supporto.

Lo scenario è dunque tornato, a brevissimo, neutrale, consentendo sia di provare a mantenere in essere la strategia ribassista (che prevedeva una stop loss solo in caso di superamento dei 110,75 euro per azione) sia di aprire una nuova strategia rialzista con primo target appunto a 108 euro e ulteriore target in area 114, in questo caso con stop loss a 93 euro in caso di nuovo indebolimento. La situazione si presenta dunque particolarmente adatta a chi voglia operare in ottica di trading più che d’investimento, essendo anche possibile in caso di rafforzamento dell’appeal speculativo del titolo un ritorno sopra i 125-126 euro, livello che farebbe scattare una ulteriore strategia rialzista con obiettivi ben più ambiziosi, a 140 e poi a 150 euro (e stop loss in area 118 euro).

Il trend di Diasorn nel medio termine a Piazza Affari

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