Coronavirus, Candriam: lo shock sarà solo temporaneo

A cura di Florence Pisani, Global Head of Economic Research di Candriam

Gli ultimi dati sulla diffusione dell’epidemia e sui recenti sviluppi economici indicano che il Covid-19 assesterà un colpo alla crescita globale, ma crediamo che lo shock sarà temporaneo.

Mentre è ancora troppo presto per valutare l’impatto dell’epidemia sull’economia globale, sta ormai diventando evidente che lo shock si estenderà al di là delle interruzioni temporanee delle supply chain e del calo dei flussi turistici dalla Cina. In aggiunta agli shock esterni, bisogna poi prendere in considerazione anche gli shock interni sia negli Stati Uniti che nell’area euro.

In particolare, uno shock della domanda è destinato a colpire molti comparti del settore dei servizi (trasporti, ristoranti, alberghi). Al momento attuale, per poter dare una stima dell’entità totale del possibile shock interno, ipotizziamo che in uno scenario pessimista, il 10% del Pil Usa andrà perso per un mese. Va sottolineato che un calo del 10% del Pil Usa implica un calo molto più netto dell’attività in molti settori.

Ricorrendo al nostro modello macroeconomico proprietario possiamo stimare approssimativamente quale sara l’impatto sull’economia statunitense in uno scenario di grave diffusione del Covid-19.
– Lo shock “esterno” – meno crescita in Asia, calo del turismo e calo del mercato azionario – sottrarrebbe lo 0,6% alla crescita del Pil nel 2020, con lo 0,5% che sarebbe recuperato nel 2021.
– Lo “shock interno” sottrarrebbe un ulteriore -0,4% nel 2020 (da recuperare nel 2021).

In questo scenario “pessimista”, la crescita degli Stati Uniti nel 2020 passerebbe dall’1,8% allo 0,8%. Adottando come riferimento un contesto simile per l’area dell’euro, la crescita sarebbe prossima allo 0% nel 2020. Se un tale scenario si realizzasse, alcuni fattori aggravanti potrebbero ovviamente amplificare l’impatto dello shock, ma verosimilmente verrebbero messe in atto anche politiche di mitigazione. Una risposta da parte delle banche centrali e l’allentamento delle politiche fiscali dovrebbe contribuire a compensare le ricadute economiche… se non altro impedendo che i mercati registrino ulteriori cali.

Impatto sull’economia Usa del Covid-19 in uno scenario “pessimista”

Dato il contesto attuale e la sua evoluzione, all’inizio di febbraio abbiamo adottato un approccio più cauto nei nostri portafogli, con l’acquisto di opzioni per proteggere la nostra esposizione azionaria. Queste opzioni hanno svolto il loro ruolo durante il crollo del mercato azionario della scorsa settimana e hanno coperto parte della nostra esposizione azionaria. Da allora i mercati hanno raggiunto livelli estremi in termini di aumento della volatilità e di profondità e ripidità dei ribassi in una sola settimana.

Nel breve termine e considerate le informazioni attualmente a disposizione, riteniamo che alla fine troveremo dei punti d’ingresso in un vero e proprio mercato orso. La pazienza sarà fondamentale, poiché il mercato potrebbe essere ancora scosso dalla diffusione della malattia in Europa, negli Stati Uniti e nell’emisfero australe.

Per ora ci manteniamo leggermente underweight, ma riconosciamo che gli investitori stanno integrando parte del previsto rallentamento economico legato alla diffusione del coronavirus. Prenderemo progressivamente in considerazione l’acquisto di azioni per neutralizzare questa posizione se i mercati continueranno a scendere. Il rischio/rendimento dovrebbe continuare a migliorare con la correzione delle valutazioni azionarie.

Nel medio termine, crescono le aspettative per un allentamento delle politiche monetarie da parte delle banche centrali e per un sostegno fiscale. Nel complesso, non ci aspettiamo una recessione globale prolungata: con l’allontanamento dell’epidemia, prevediamo una ripresa della crescita. Se questo scenario reggerà, prenderemo in considerazione la possibilità di tornare a essere positivi sui titoli azionari, in linea con il nostro scenario a più lungo termine, sia a un prezzo più basso (supponendo che il mercato stia prezzando correttamente lo shock temporaneo e la recessione economica), sia con notizie positive sull’epidemia.

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