Mentre gli indici Europei sono entrati da stamane in un bear market (Eurostoxx -20% da inizio anno), Wall Street non è da meno con ingenti perdite. Ma quali scenari stanno prezzando i mercati? “Consentitemi alcune considerazioni, due di carattere macroeconomico e una di mercato”, afferma Alessandro Tentori, cio di Axa IM Italia, che di seguito spiega:
Con il perdurare dell’incertezza e dell’epidemia di Coronavirus, gli analisti si spostano da una traiettoria del PIL a “V” a una traiettoria a “U”. Io penso che gli analisti siano in ritardo rispetto all’evoluzione di questa crisi. È sempre difficile mettersi contro il consenso, ma il mio timore è che dovremo a breve prepararci a fronteggiare una recessione con il rischio di andare oltre lo scenario a “U” e cominciare a prezzare una specie di “L”.
Alcuni mercati, come l’obbligazionario già prezzano uno scenario molto negativo, basti pensare ai TIPS Americani che scontano una inflazione media su dieci anni di appena 1.05%. D’altronde stiamo assistendo a un fortissimo shock da domanda. Sarà molto interessante ragionare, più avanti, sul possibile shock da offerta a cui assisteremo: la riduzione della capacità produttiva conseguente allo shock da domanda potrebbe creare un “collo di bottiglia” e far lievitare l’inflazione.
Continuo a leggere rapporti sulla necessità di un intervento delle banche centrali. Sono d’accordo che instillerebbe qualche pillola di fiducia ai mercati che si sono trovati con il posizionamento sbagliato a fronteggiare una crisi di entità globale. Ma nel contesto attuale, un eventuale rimbalzo delle borse verrebbe visto più come una opportunità di ribilanciamento del rischio, piuttosto che di nuovi acquisti. Non dimentichiamoci, inoltre, che le banche centrali possono solo smussare gli angoli e non possono prevenire una recessione.