Amundi: effetti coronavirus? è possibile evitare una recessione globale

Ieri è stata una giornata da incubo per i mercati finanziari mondiali a causa degli effetti procurati dal dal coronavirus. Basti pensare che la Borsa Italiana ha visto cedere al suo principale indice, il Ftse Mib, l’11,17%, ossia il peggior calo dal referendum della Brexit del 2016.

I principali indici azionari europei hanno registrato un ribasso compreso tra il 6 e l’8%. Ciò, come sottolinea Amundi, ha comportato inevitabilmente “gravi perdite”. Inoltre, “è stato registrato un picco di volatilità: l’indice VIX è salito sopra quota 58”.

Gli effetti del coronavirus sui mercati finanziari si sono visti anche analizzando la domanda di beni rifugio. Essa, come sottolinea Matteo Germano, Head of Multi-Asset e Cio Italy di Amundi “è salita a livelli record ed ha visto il rendimento del Treasury Usa toccare un nuovo record con valori inferiori allo 0,4% mentre l’oro ha toccato il massimo degli ultimi sette anni sforando il tetto di 1.700 dollari l’oncia”. 

Ovviamente, come sottolinea Matteo Germano, “su tutto questo poi pesano anche le notizie sulla caduta dei prezzi del petrolio che aggiungono ulteriore incertezza. Crediamo che i mercati siano passati da un eccesso di compiacenza ad un eccesso di pessimismo, scontando un periodo prolungato di crescita stagnante”. 

Amundi e gli effetti del coronavirus: ci aspettiamo una ripresa

E se da una parte gli effetti del coronavirus secondo Amundi stanno dando vita a una “una battuta d’arresto temporanea”, anche se più prolungata rispetto a quanto si aspettava un mese fa (tendenzialmente prima della metà del 2020), tuttavia prevede una successiva ripresa.

Infatti, come dichiara l’Head of Multi-Asset e Cio Italy della società di asset management, “ci aspettiamo ulteriori interventi delle banche centrali, dopo il taglio della Fed della scorsa settimana, e maggiori provvedimenti di politica fiscale, in aggiunta a quanto è già stato annunciato in vari paesi”.

“Queste misure, secondo la società quotata sull’Euronext Paris – potrebbero stabilizzare l’economia ed evitare una recessione globale. Nelle ultime settimane, dichiara Matteo Germano, erano già ipotizzabili l’aumento delle prese di profitto, della volatilità di breve termine e anche le reazioni eccessive degli investitori. Questo ci ha spinto a spostarci tatticamente verso una esposizione più cauta al rischio e ad aumentare le coperture dei rischi per affrontare questa fase”.

Entrando più nel dettaglio, secondo Amundi, “il potenziale di crescita di medio-lungo termine delle economie rimarrà intatto nella misura in cui verranno tempestivamente adottate politiche monetarie e fiscali espansive”.

Di conseguenza, “appena l’epidemia si stabilizzerà, le economie globali rimbalzeranno (più probabilmente nel secondo semestre) e recupereranno parte del terreno perduto: lo shock lato offerta si riassorbirà e si manifesterà l’accelerazione della domanda”. Per alcuni settori, come avverte Matteo Germano le perdite di attività non saranno recuperabili “come nel turismo e nei trasporti aerei”. 

Le scelte di asset allocation: combattere la paura

In risposta agli effetti del coronavirus sui mercati, Amundi si è soffermata sulle scelte di asset allocation. “Nel breve termine – sottolinea la società – manterremo un assetto dei portafogli cauto poiché ritiene che la volatilità sia destinata a rimanere. Allo stesso tempo, come afferma Matteo Germano “continuiamo a monitorare i mercati per sfruttare eventuali punti di ingresso nelle aree in cui si è verificata la maggiore dislocazione dei prezzi all’interno delle diverse asset class”.

“In termini di posizionamento, sottolinea l’Head of Multi-Asset e Cio Italy, nei portafogli multi-asset confermiamo l’assetto più difensivo implementato all’inizio della fase di correzione dei mercati attraverso riduzione dell’esposizione azionaria e dei settori più ciclici, aumento della duration Usa e  successivamente, attraverso l’aumento delle protezioni sul credito”.

In conclusione, Amundi svela che continuerà a mantenere un’elevata liquidità dei portafogli, “fattore cruciale in questa fase”. “Vogliamo infine ricordare – evidenzia Matteo Germano – che nelle giornate di vendite indiscriminate, il nemico da combattere è la paura. Gli investitori devono rimanere vigili, ma non reagire eccessivamente nell’attuale fase di volatilità”.

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