Italia, la recessione è inevitabile

A cura di Massimo De Palma, Responsabile team Multi Asset Italia di Gam (Italia) Sgr

Il movimento di mercato osservato nelle ultime tre settimane ha visto i principali indici azionari cedere oltre il 20% dai massimi dell’anno in un contesto di volatilità che ha superato il 60% (indice Vix), valore toccato in precedenza solo nel 2008. Questa correzione è figlia innanzitutto del flusso di notizie riguardanti la diffusione del coronavirus in Europa e in particolare nel nostro Paese. I primi significativi focolai di epidemia nel nord Italia hanno segnato per molti osservatori il passaggio da un episodio limitato a Cina e area asiatica, per quanto molto rilevante, ad uno di portata globale.

A gettare ulteriore benzina sul fuoco ha pensato alla fine della scorsa settimana il conflitto Russia-Arabia Saudita in seno all’Opec+, incapace di trovare una decisione di compromesso sulla produzione di petrolio e tale da scatenare una caduta dei prezzi del greggio superiore al 20%. Dal punto di vista economico ciò che temono i mercati è che il Pil mondiale sia largamente condizionato da questi eventi, quantomeno nel primo semestre.

Per quanto riguarda l’Italia, le stime cambiano di giorno in giorno (da -0,5% a -2,5%) ma tutte portano alla medesima conclusione, nel 2020 la recessione sarà inevitabile e le conseguenze si ripercuoteranno, giocoforza, anche sui risultati aziendali.

In attesa di vedere quali saranno le prossime mosse di Bce e Comunità Europea, sulle nostre strategie multiasset continuiamo ad adottare flessibilità nella gestione di portafoglio, in funzione dei fondamentali economici e dell’evoluzione del contesto di mercato. Da inizio anno l’esposizione azionaria è stata gestita tatticamente, incrementata nelle prime settimane di gennaio e ridotta a fine febbraio, prendendo profitto in particolare su Europa e Paesi emergenti, a nostro avviso più sensibili da un punto di vista economico. Con il peggioramento dei dati di contagio, nella prima settimana di marzo abbiamo effettuato un ulteriore taglio vendendo il settore bancario europeo e, in questi ultimi giorni, dimezzando il peso di credito high yield e subordinato.

Nel breve termine la diffusione del coronavirus e il muro contro muro fra Russia e Arabia Saudita creano uno scenario piuttosto scivoloso. Alcuni fattori tecnici (posizionamento operatori) e altri economici e fondamentali (possibili revisioni al ribasso degli utili aziendali, timori di recessione) lasciano immaginare che la volatilità si manterrà elevata anche nelle prossime settimane. Mantenere una ampia liquidità, oltre ad aiutare ad ammortizzare ulteriori discese, permetterà di cogliere le opportunità che si verranno a creare quando lo scenario si stabilizzerà.

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