Volatilità, rimanere investiti con le obbligazioni convertibili

A cura di Francesco Lomartire, country manager di Spdr Etfs per l’Italia

La scorsa settimana l’indice Caixin Composite Pmi cinese è sceso a quota 27,5. In seguito abbiamo visto numeri sorprendentemente positivi per l’indice Ism Manufacturing statunitense, a 57,3 rispetto al 54,8 previsto, e performance migliori del previsto degli indici Pmi europei, il tutto sostenuto da un taglio dei tassi di emergenza di 50 punti base da parte della Federal Reserve il 3 marzo, seguito da quello della Bank of Canada il 4. I mercati hanno registrato un ulteriore rally dopo la vittoria del candidato alla presidenza del partito democratico, Joe Biden, durante il Super Tuesday.

Gli investitori hanno accolto favorevolmente questa tregua dopo una fine del mese di febbraio impegnativa, caratterizzata da sei giorni consecutivi di calo dei mercati azionari e di deflussi sia dagli Etf high yield sia dagli Etf sul debito societario (circa 7 miliardi di dollari nella settimana del 24-28 febbraio).

Attualmente le obbligazioni convertibili globali sono state una fonte importante di protezione dalla volatilità nei portafogli degli investitori. Visto il perdurare dell’incertezza sulla gravità del coronavirus e il suo impatto sulla crescita del Pil globale, riteniamo che il profilo delle obbligazioni convertibili possa continuare ad aiutare gli investitori man mano che i mercati si preparano ad affrontare una maggiore volatilità durante l’anno. Nelle prossime settimane potremmo trovarci di fronte a dati economici inquietanti, man mano che assistiamo alla revisione delle attese sulla crescita e gli scambi continuano ad essere influenzati dalle notizie sul coronavirus.

Obbligazioni convertibili globali: un aggiornamento per il 2020

Un tema centrale diffuso tra gli investitori è quello di ridurre l’esposizione e il rischio delta, pur rimanendo esposti alle azioni sottostanti i convertibili, che quest’anno hanno continuato a mostrare resilienza e opportunità di crescita. Da inizio anno ad oggi le obbligazioni convertibili globali sono arretrate dello 0,20% rispetto al -9,09% (Thomson Reuters Qualified Global Convertible Bond Index Usd contro Msci Acwi Index Usd) registrato alla fine di febbraio 2020.

Le obbligazioni convertibili hanno anche parzialmente protetto gli investitori rispetto al segmento high yield, battendo il relativo indice di 120 punti base. Il sell-off di mercato ha permesso ai premi di ridursi e ha offerto agli investitori l’opportunità di accedere all’esposizione a livelli di delta ridotti, che presentano il potenziale di incrementare la protezione dalla volatilità di mercato e macroeconomica.

Nel complesso questa asset class ha contribuito a isolare gli investitori dal calo dell’azionario, con un’ondata di obbligazioni che hanno riportato performance brillanti da inizio dell’anno, come per esempio Tesla (+47,2%), Semiconducting Manufacturing (+22,3%), Ring Central (+34,9%) e Service Now (+12,4%). .

Tuttavia alcuni titoli obbligazionari hanno subito l’impatto delle attuali condizioni di mercato, come Nmc Health Jersey (-40,1%), Intelsat (-36.1%) e Chesapeake Energy (-2,2%). Ma il loro contributo è stato inferiore, in quanto rappresentano lo 0,33% del portafoglio rispetto al 4,85% dei tre emittenti principali citati in precedenza.

Infine, in ciascuno dei periodi passati in cui il Vix ha superato i 25 punti, le obbligazioni convertibili hanno dimostrato di poter offrire una protezione specifica attraverso la convessità. Nell’ultima settimana di febbraio l’indice Thomson Reuters Qualified Global Convertible Index, replicato dal nostro Etf, ha perso solo il 4,8% rispetto al -10,4% dell’indice azionario globale Acwi.

Performance settimanale dell’indice Thomson Reuters Qualified Global Convertible Index (espressa in dollari e senza copertura dal rischio cambio) rispetto all’indice azionario globale ACWI per ogni livello dell’indice Vix

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