Coronavirus, il taglio dei tassi non basta: tutte le leve da azionare

Di fronte alla più grave crisi sanitaria globale degli ultimi cento anni, i responsabili delle politiche fiscali e monetarie del mondo dovranno fare tutto il possibile per evitare che, quella che attualmente sembra un’inevitabile recessione, si trasformi in depressione. La buona notizia – secondo Joachim Fels, Global Economic Advisor di Pimco –  è che i governi e le banche centrali si stanno occupando del caso e hanno iniziato a rispondere con più forza la settimana scorsa.

Tuttavia, una recessione globale in risposta all’interruzione delle forniture e all’improvviso arresto della domanda di servizi sembra essere l’esito più scontato. In questo contesto, il compito dei governi e delle banche centrali è stato e continua ad essere quello di assicurare che la recessione rimanga relativamente breve e non si trasformi in una depressione economica. Secondo Fels, questo richiederà, in primo luogo, una risposta fiscale molto ampia per sostenere i singoli e le imprese che sono colpiti negativamente dalla crisi. Tale risposta è attualmente in corso in molti Paesi. Sgravi fiscali, trasferimenti a privati e sussidi alle imprese aumenteranno significativamente gli attuali deficit di bilancio. Le garanzie statali per i prestiti bancari alle imprese – come annunciato da diversi governi europei negli ultimi giorni – potrebbero portare a maggiori disavanzi futuri in caso di perdite. Pertanto, una conseguenza della crisi sarà, anche, un aumento dei livelli di debito del settore pubblico.

Con rendimenti obbligazionari reali e in molti casi anche nominali negativi nelle economie avanzate, i livelli di debito pubblico più elevati dovrebbero essere gestibili. Tuttavia, le banche centrali avranno un ruolo importante da svolgere per garantire che il costo del debito rimanga basso nel prossimo futuro, in modo che i governi possano fare tutto il necessario per superare sia la crisi economica che quella sanitaria. Nei giorni scorsi, la Bce, la Banca d’Inghilterra, la Banca d’Inghilterra, la Banca del Canada, la Fed e molti altri hanno fatto proprio questo.

Un’altra conseguenza della crisi sarà che la politica monetaria diventerà sempre più dominata da considerazioni di carattere fiscale – una tendenza che è già in atto da tempo e che ora potrebbe accelerare ulteriormente. Oltre a facilitare una politica fiscale più espansiva, le banche centrali dovranno anche garantire che il credito possa continuare ad affluire alle imprese e alle famiglie. Ciò richiede un alleggerimento normativo per le banche che prestano a mutuatari a rischio, una liquidità ampia e a basso costo per le banche.

In conclusione, secondo Pimco, i responsabili politici, compresa la Fed, stanno facendo il possibile per mitigare le gravi perturbazioni economiche e finanziarie. Sarà tuttavia necessario fare di più e questo accadrà probabilmente nelle prossime settimane e mesi.

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