Gli immancabili payrolls!

A quest’ora infatti sono previsti i consueti dati provenienti dal mercato del lavoro, uno dei pochi indicatori generali per misurare lo stato di ripresa dell’economia a Stelle e Strisce.

Le attese sono grandi e puntano ad un dato relativo ai NFP (Non Farm Payrolls, per chi ancora non lo sapesse la variazione di impiegati di tutti i settori non agricoli, statisticamente i più volatili) incoraggiante, in ulteriore aumento dopo la sorpresa dello scorso mese: qualche analista addirittura si spinge ad ipotizzare un dato positivo, sarebbe la prima volta dopo due anni! Si parla poi di un tasso di disoccupazione stabile al 10%, ma che con queste premesse potrebbe rappresentare il livello di ripartenza tanto atteso.

Intanto la giornata di ieri non ha portato, macroeconomicamente parlando, in dote delle grosse novità. Le notizie degne di nota giungono ancora una volta dagli States.

Rimanendo in tema di mercato del lavoro, il dato relativo ai Jobless Claims, ha mostrato un incremento ed è risultato migliore delle attese (altro tassello favorevole alla ripresa dopo un ADP, mercoledì, migliore del previsto), mentre parlando dei tassi di interesse ai minimi storici il presidente della Fed di Kansas City, Hoenig, ha ricordato che la politica deve essere “ribilanciata, prima o dopo” e che tassi mantenuti vicini allo zero per troppo tempo ostacolano la ripresa del mercato finanziario. Questo appare come un ulteriore elemento che punti ad un inevitabile rialzo dei tassi nei prossimi mesi.

Non è totalmente escluso però che il mercato possa avere qualcosa da dire già al mattino. Non si attende nessun movimento profondo ma è certo che la pubblicazione del GDP relativo area euro, alle 11, unitamente al tasso di disoccupazione previsto in aumento, potrebbero ulteriormente spianare la strada ad un dollaro in ripresa.

Terminiamo questa parte con un consiglio sempre valido il primo venerdì del mese. Attenzione ai vostri ordini perché la volatilità che portano in dote questo genere di notizie non è prevedibile a priori!

EurUsd – grafico 60 min

Parlavamo di quanto i dati di oggi potrebbero essere fondamentali. Ebbene ancora una volta un grafico a 60 minuti rende bene l’idea di quanto il cambio eurodollaro si trovi ancora all’interno di una situazione di incertezza , seppur vicino ad una svolta.

La linea di supporto dei prezzi delle ultime tre, particolari, settimane di trading transita nei pressi di 1.4280, mentre se necessitiamo di livelli statici non possiamo non considerare il minimo del cambio da settembre, 1.4220.

E’ necessario aggiungere però che non è da sottovalutare il posizionamento degli oscillatori stocastici, in quanto considerando parametri di medio periodo (quindi 20-12-6) sia sul grafico a 60 minuti sia giornaliero lascia intendere un livello di ipervenduto con potenziale risalita dai livelli di minimo sopra descritti.

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