Ima in rapido recupero. I prossimi obiettivi e le parole di Vacchi

Ima risale rapidamente chiudendo il gap ribassista aperto a 51,55 euro, incrocia al rialzo a quota 57,15 la media mobile a 50 sedute e va a testare in area 58 la trendline discendente che da fine dicembre impedisce al titolo di intraprendere uno stabile recupero. Un movimento accompaganto da scambi in ascesa e da indicatori tecnici non ancora in ipercomprato che favorisce un ulteriore allungo dei corsi.

I prossimi obiettivi tecnici di Ima

Dal punto di vista operativo, i prossimi target del titolo sono individuabili in prima battuta a quota 62, in seguito in zona 65 euro e ancora (eventualmente dopo una breve fase laterale di consolidamento e mercato permettendo) a quota 70, dove è posta un’importante resistenza statica di medio termine. Cruciale però posizionare uno stop loss a 55,55 euro.

Da rilevare inoltre l’attuale rendimento del dividendo a 3,7%.

Il trend di medio termine di Ima

Le ragioni della salita e le parole di Vacchi

Oltre il recupero generalizzato di oggi, a spingere Ima a Piazza Affari hanno contribuito le dichiarazioni del presidente Alberto Vacchi, secondo cui «Ima resta in attività in quanto la produzione di macchine automatiche e soprattutto i servizi e le manutenzioni straordinarie che si richiedono per il loro corretto funzionamento nelle filiere alimentari e farmaceutiche necessitano un attento presidio del mondo delle manifatture metalmeccaniche dette del packaging e dell’automazione».

Non solo. «Molti pensano che quando si parla di industria alimentare o farmaceutica, assolutamente primarie per rilevanza in questo momento, si debbano considerare i siti produttivi dedicati – ha proseguito Vacchi – In realtà, queste aziende sono strutture dotate di macchine automatiche che partecipano al processo produttivo, confezionano e preparano tutto fino alla spedizione. Solo le macchine efficienti e veloci possono permettere di soddisfare la domanda, o i picchi che la crisi potrebbe richiedere per alcuni prodotti».

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