Eurostat conferma il ritorno della crescita economica nell’Eurozona nel terzo trimestre del 2009. L’ufficio europeo di statistica ha dichiarato che il PIL è salito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, rivisto al rialzo il dato del secondo trimestre (da -0,2% a -0,1%) e al ribasso quello del primo trimestre (da -2,4% a -2,5%). Il ritorno sul sentiero della crescita appare soprattutto imputabile all’accumulo di scorte, contributi minori sono invece derivati dalla spesa pubblica e dall’export.
Il risultato (+0,4%) raggiunto grazie all’accumulo delle scorte, ha consentito al PIL di aggiungere ben 0,5 punti, mentre le esportazioni e la spesa pubblica hanno contribuito rispettivamente per 0,1 punti entrambe. Al contrario gli investimenti hanno sottratto 0,2 punti e i consumi privati 0,1 punti.
Inoltre l’ufficio di statistica europea ha confermato a +0,4% la variazione congiunturale del Pil dell’Eurozona nel 3* trimestre. Rivisto al rialzo il dato tendenziale che sale da -4,1% a -4%. Anche se oltre queste notizie positive non mancano quelle preoccupanti come il dato sulla disoccupazione. Infatti nell’Eurozona sono aumentati i senza lavoro. A novembre il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 10% dal 9,9% di ottobre. Si tratta del nuovo massimo storico dall’introduzione dell’euro (1 gennaio 1999) ed anche dall’agosto del 1998. I dati di Eurostat registrano che altre 102 mila persone hanno perso il lavoro a novembre, meno comunque dei 156 mila di ottobre e dei 239 mila di settembre.
Nell’Eurozona i disoccupati hanno raggiunto quota 15.712.000, in 12 mesi le persone in cerca di lavoro sono salite di 3,041 milioni.