Tre consigli per investitori preoccupati

A cura di Morningstar

Da diverse settimane siamo tutti messi a dura prova. Le misure sanitarie imposte dai governi di mezza Europa a seguito dell’epidemia legata al coronavirus ci stravolgono la vita. In un clima del genere, le inquietudini sul futuro aumentano e alle preoccupazioni sulla salute nostra o dei nostri cari si aggiungono quelle relative ai nostri risparmi. I mercati sono infatti in piena tempesta. Le principali Banche centrali stanno rispondendo con delle misure che sembrano inadeguate. Insomma, è un momento davvero difficile per gli investitori.

La missione di Morningstar è da sempre quella di stare a fianco degli investitori, fornendo loro gli strumenti per poter realizzare i loro obiettivi finanziari. L’educazione finanziaria, così come un’informazione e un’analisi indipendente, sono al centro del nostro lavoro. Ecco quindi tre consigli pratici messi a punto dai nostri analisti per non perdere la bussola in un momento di forte incertezza come quello attuale.

Innanzitutto, teniamo sotto controllo le nostre emozioni. Avere un approccio non emotivo ai propri investimenti è forse l’impresa più impegnativa, ma è assolutamente necessario per evitare di prendere le decisioni peggiori nei momenti peggiori. Un buon consulente finanziario al nostro fianco per aiutarci durante questi periodi turbolenti può essere un’eccellente risorsa.

Inoltre, la volatilità delle ultime settimane potrebbe essere usata come una specie di stress test della nostra propensione al rischio. Se si ritiene che il valore del proprio portafoglio abbia oscillato troppo, probabilmente significa che si sono assunti troppi rischi. Se i forti ribassi segnati negli ultimi giorni non ci hanno fatto dormire la notte, forse dovremmo riconsiderare la nostra tolleranza al rischio e ricalibrare di conseguenza la nostra allocazione a lungo termine (cioè il mix tra azioni, obbligazioni e altre classi di attivi) assicurandoci che sia appropriato al livello di rischio che vogliamo o possiamo assumere.

Infine, come ripetiamo spesso, non proviamo ad anticipare il mercato (time the market in inglese). Potrebbe sembrabre facile, ma uscire dalla Borsa e attendere per rientrare appena prima del rimbalzo è qualcosa che pochissime persone e investitori sono in grado di fare in modo efficace e coerente.

Uno studio del 2019 di Morningstar a cura di Paul Kaplan e Maciej Kowara ha dimostrato che tra gennaio 1926 e ottobre 2018, le azioni statunitensi a grande capitalizzazione hanno dovuto la loro sovraperformance rispetto agli investimenti monetari (la liquidità) a soli 51 mesi, meno del 5% dei mesi del campione. Se si avessero avuto le azioni per l’intero periodo (1.063 mesi) a parte quei 51 mesi, denomintati “mesi critici”, il nostro portafoglio non avrebbe battuto la liquidità. Più o meno lo stesso risultato è stato ottenuto analizzando il comportamento dei fondi azionari attivi dal 2003 al 2018. Insomma, rimanere investiti nel lungo termine sembra davvero l’unico modo per assicurarci di non perdere questi mesi critici.

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