In uno scenario in cui “ci vuole il pacco”, ecco i nuovi governativi e corporate sotto la lente

Negli anni ’80 era di moda cantare in “play back” e si diceva che nessuno era più capace a cantare dal vivo, su questo argomento Jannacci scrisse una delle sue più belle canzoni “ci vuole orecchio”, il cui concetto era che per cantare dal vivo “bisogna avere il pacco”. La situazione che stiamo vivendo farà emergere chi ha “il pacco” a reggere le pressioni politico-economiche che stiamo quotidianamente vivendo.

Ce l’ha sicuramente detto Mario Draghi che in un’intervista al Financial Times ha fatto capire ai burocrati dell’eurozona e parrucconi dell’Europa del nord che cosa bisogna fare in questa situazione di emergenza. Germania a parte, chi è ancora sordo alla guerra che ha colpito il nostro paese e gli altri, sono Paesi con una popolazione poco più grande del Piemonte ed è facile fare i primi della classe quando il contagio è minimo. La costituzione dell’ Europa significava anche mutualità, quella che il nostro paese avrebbe fatto per primo nella generosità insita nel nostro Dna, se un altro stato si fosse trovato in difficoltà.

Il pacco, lo devono avere anche gli investitori in questa fase, prendendo a modello le parole del Ceo di una delle più importanti banche italiane, purtroppo poco seguito da altri colleghi ed addetti ai lavori, che in una lettera inviata ai clienti aveva sottolineato come i mercati reagiscano irrazionalmente alle crisi.

Negli ultimi venti anni siamo passati dalla bolla della new economy alle Torri gemelle, la guerra in Iraq, i subprime ed il crack Lehman per arrivare all’attacco all’euro del 2011, mentre in questo contesto di tempo dal punto di vista sanitario e impatto sulle economie, alcuni paesi erano già stati impattati dalla Sars, l’influenza aviaria, la febbre suina, l’Ebola e la Zika, tutti fenomeni questi di cui ci siamo presto dimenticati e che dopo le iniziali correzioni e fasi speculative negative più o meno lunghe, sono stati seguiti poi da fasi positive di ripresa.

Sarà sicuramente così anche questa volta, andando a guardare anche nella storia del secolo scorso ciò che successe dopo le guerre o la grande depressione del ’29 negli Usa, potremo avere una lunga ed elevata volatilità ma poi, insieme all’economia che riprenderà a crescere i mercati nel medio e lungo periodo recupereranno terreno; se così non fosse sarà solo perché questo maledetto virus ci farà morire tutti, ma questo è un evento non contemplabile.

In quest’ottica è un peccato aver visto troppo panico e poca fiducia in tanti gestori e clienti che hanno svenduto titoli azionari ed obbligazionari a prezzi senza alcuna logica di mercato. Stare fermi ed avere pazienza è l’unica cosa giusta da fare e se si ha “il pacco” comprare selettivamente e con calma dei titoli che hanno perso valore ma che hanno i fondamentali per recuperare molto terreno non appena la situazione sarà in evoluzione positiva.

Rispetto a una settimana fa la situazione è leggermente migliorata, dalla Bce sono arrivati segnali incoraggianti dopo la figuraccia del post riunione di due settimane fa, e la presidente della commissione Ursula Von der Leyen ha violato il tabù del patto di stabilità per la prima volta a causa della situazione di emergenza.

Lo scenario tra i bond governativi

Tutto ciò ha consentito di riprendere fiato soprattutto sulla parte governativa dove il nostro Btp aveva sfiorato nel momento peggiore il 3% di rendimento sul decennale con lo spread contro Bund oltre quota 300. I primi interventi, anche solo annunciati, hanno calmierato la speculazione, con lo spread tornato in area 175 e soprattutto il rendimento del nostro Btp benchmark decennale al 1,42%.

Sono ripresi anche i collocamenti governativi con 3,5 miliardi complessivi di Ctz e Btp indicizzati, mentre c’è attesa per le aste sui titoli a medio-lungo termine che andranno in asta martedi prossimo.

Nell’eurozona, l’Austria, via sindacato, ha emesso un nuovo titolo a 3 anni ed uno più lungo trentennale. La Norvegia ha tagliato I tassi per la seconda volta in una settimana portando il costo del denaro dall’1% allo 0.25%.

Tra gli enti sovranazionali, la Banca Europea degli Investimenti (BEI) ha collocato un’obbligazione senior sulla scadenza a 3 anni dell’ammontare di 3 miliardi di euro. Il titolo (codice Isin XS2148404994) ha scadenza 23 maggio 2023 e offre un rendimento di 0,181%, 7 punti base sopra il tasso midswap. La cedola fissata è 0% e prezzo di emissione 100.571. Rating AAA e lotto minimo di mille euro con multipli di mille.

Il quadro nel settore corporate

Il fattore maggiormente significativo di questa settimana è che dopo quasi un mese di attività ridotta ai minimi sul primario corporate ci sono state in questa settimana una valanga di emissioni che hanno ricevuto mediamente un’ottima risposta dagli investitori finali, soprattutto per il rialzo dei rendimenti dei titoli su emittenti di primario livello e rating che solo un mese fa emettevano a tassi vicini allo zero, questo rivitalizzarsi del mercato ed investitori è stato sicuramente significativo in senso positivo.

Tra i deal più interessanti Bank of America ha emesso 1.5 miliardi di senior che ha attratto molto interesse, infatti con rating A-/A+e la cedola è stata del 3.648% con taglio minimo da 100mila euro con multipli dimille Isin XS2148370211.

Emissione in euro anche per Goldman che s’indirizza anche all’investitore retail con 2 miliardi a scadenza 2025 e taglio minimo da mille euro con multipli di mille . L’Isin è XS2149207354 ed ha una cedola del 3.375% con rating BBB+/A.

Cedola del 3.5% per la LLoyds Bank con rating BBB+/A+ uscita con 1.5 miliardi con scadenza 2025 Isin XS2148623106 e taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille.

La birra olandese Heineken è uscita con un doppio deal per 1.4 miliardi in totale, la tranche con scadenza 2025 (xs2147977479) è stata collocata per 600 milioni ed ha cedola del 1.625%, mentre quella più lunga 2030, con 800 milioni ed isin XS2147977636 è uscita con cedola del 2.25%. Taglio minimo da 100mila euro con multipli dimillee rating BBB+.

Doppia tranche e molta richiesta per Philips, 1 miliardo in totale diviso in due tranche da 500 k ciascuna. La prima isin XS2149368529 ha scadenza nel 2025 con taglio minimo 100 euro con multipli di mille ed ha cedola del 1.375%; la seconda con scadenza 2030 ed isin XS2149379211 ha cedola del 2% e stesso taglio minimo, il rating del gruppo è BBB+.

Tripla offerta da Danaher, attiva nel settore sanità, con 1.75 miliardi divisi tra 750 milioni sulla scadenza 2024 con cedola 1.7% taglio minimo 100k+1k isin XS2147994995; 500 milioni sulla scadenza 2026 con cedola del 2.1% isin XS2147995299 ed infine altri 500 milioni su scadenza 2030 con cedola del 2.5% isin XS2147995372.

In dollari la Hsbc con 2.5 miliardi con scadenza 2030 e cedola del 4.95%. Il taglio minimo è da 200mila euro con multipli di mille ed il titolo ha rating A+e, Isin US404280CF48.

Grande attività da parte dei lands tedeschi a finanziarsi sul mercato, lo stato federale Hessen ha riaperto il bond (Isin DE000A1RQDE2) 0% 10 giugno 2022 da 500 milioni di euro. Nella fase di collocamento la spread guidance iniziale è di 14 punti base sul tasso midswap di riferimento. Gli ordini hanno raggiunto 2.2 miliardi di euro, l’ammontare finale della riapertura è di 1.75 miliardi per un totale dell’emissione di 2.250 miliardi di euro. La cedola è pari a 0%, prezzo di emissione100.317 per un rendimento finale d -0.144%. Rating AA+ e lotto minimo mille euro con multipli di mille.

Lo Stato federale tedesco Hessen ha aumentato il suo vecchio bond Hessen 0% 27 marzo 2025 (DE000A1RQDR4) da 500 milioni di euro. L’emissione ha raccolto un buon interesse da parte degli investitori con ordini che hanno superato i 2.2 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato con un rendimento di 18 punti base sul tasso midswap, rispetto ai 20 punti iniziali, prezzo di emissione 99,629 e rendimento 0.075%. L’ammontare dell’emissione è di 1.75 miliardi, portando così il totale del circolante a 2.25 miliardi. Rating del bond AA+ e lotto minimo di negoziazione mille euro con multipli dimille.

Anche lo stato della Bavaria si è finanziato con un’emissione obbligazionaria con scadenza a 3 anni, il 20 marzo 2023. Il titolo (Isin DE0001053502) è collocato con un rendimento inizale di 14 punti base sopra la curva midswap; gli ordini hanno superato 3.5 miliardi di euro e il rendimento è stato abbassato a 12 punti base. L’ammontare finale dell’emissione è stato fissato a tre milairdi. Rating AAA, lotto minimo mille euro con multipli di mille.

Investitionsbank Berlin (IBB) ha dato mandato a 3 banche internazionali di gestire l’aumento del bond FRN 22 aprile 2022 (ISIN DE000A2YN041) per 250 milioni di euro. L’obbligazione senior è a tasso variabile, ha una cedola trimestrale indicizzata al tasso tre mesi euribor più 100 punti base. Lotto minimo di negoziazione 100mila euro con multipli di mille e rating AAA.

Tantissimi i deal in piedi che si concluderanno a breve tra questi la Air Liquide, Aeroport de Paris, Barclays, Suez, Ahold, Credit Suisse, Saint Gobain e Natwest.

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