Oro, la mossa della Fed e lo stop delle raffinerie svizzere spingono la quotazione

A cura di Vontobel Certificati

Anche l’oro non è stato esente dalla forte fase di volatilità che ha colpito il mercato pur contenendo il ribasso molto meglio dei listini azionari che sono sprofondati di oltre il 30% in poche settimane. Il prezioso infatti, nelle ultime settimane, ha visto prima una fase di forte calo, cedendo, dal massimo di 1.700 dollari al minimo di 1.452 dollari (-15%) e poi un violento rialzo. Dinamica che ha riportato i corsi del metallo al di sopra dei 1.600 dollari.

In una prima fase della crisi, nella prima metà di marzo, il panico ha dominato la scena e in presenza di una forte irrazionalità del mercato l’oro ha visto il forte calo su menzionato. Complice anche il rafforzamento del dollaro, ma soprattutto la corsa alla liquidità di tanti operatori professionali. Infatti, il crollo azionario ha obbligato le stanze di compensazione a richiedere agli investitori il ripristino dei margini, dato che le somme depositate per effettuare operazioni a leva sono andate bruciate dalle perdite accusate. Per evitare la chiusura delle posizioni, molti hanno dovuto liquidare altri assets in portafoglio, compreso l’oro, per ottenere le somme necessarie a ripristinare i margini.

Questa è una dinamica abbastanza comune nelle situazioni di shock del mercato. Dopo la metà di marzo, con gli interventi decisi delle banche centrali e piano record di soccorso economico di Trump da 2mila miliardi, il mercato è tornato alla razionalità e gli indici hanno segnato il primo minimo di questa crisi. Dinamica che ha indebolito il dollaro e favorito la ripresa dell’oro.

Positiva per l’oro anche la situazione in Svizzera. Infatti, il lock down del Paese ha portato alla chiusura totale di tre tra le raffinerie di oro più grandi al mondo (in grado di lavorare 1.500 tonnellate l’anno).

Analisi tecnica

Lo scenario per l’oro rimane favorevole sui fondamentali nel medio periodo, soprattutto finché il mercato rimane in una fase più razionale e in assenza di ulteriori shock che potrebbero portare volatilità sul metallo prezioso. I livelli da monitorare in ottica di medio lungo termine sono due. Al rialzo la resistenza chiave è collocata a 1.700 punti, il break di tale livello aprirà le porte a rialzi verso 1.750 e 1.800 punti.

Al ribasso, invece, 1.452 punti è il supporto chiave. In caso di rottura peggiorerebbe il quadro grafico con target a 1.400 e 1.367 punti.

I certificati di Vontobel sull’oro

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