A cura di Ubs Asset Management
La pandemia da Covid-19 continua a diffondersi rapidamente, con effetti devastanti sulla vita umana e sulle attività economiche. Nel tentativo di arrestare tale diffusione, più paesi hanno adottato aggressive misure di contenimento, quali la chiusura delle frontiere e delle imprese e, in alcuni casi, imponendo restrizioni alle libertà di movimento individuale.
Le attività commerciali hanno subito un arresto, con uno shock simultaneo tra domanda e offerta. È sempre più probabile che i tassi di default nel segmento corporate globale (specialmente nel mercato sub-Investment Grade) possano raggiungere o addirittura superare i livelli registrati durante la Grande Crisi Finanziaria. Gli effetti del Covid-19 hanno anche indotto diversi economisti che operano nelle principali banche a ridurre drasticamente le proprie aspettative sulla crescita globale per quest’anno.
L’impatto sui mercati finanziari
L’impatto sull’economia reale ha intaccato anche i mercati finanziari, che hanno visto un crollo dell’azionario (dal picco del 19 febbraio) e un allargamento degli spread del credito a livelli che non si registravano dalla Grande Crisi Finanziaria. In tal senso, la velocità delle oscillazioni degli spread nelle asset class come l’Investment Grade attualmente supera la traiettoria osservata nel 2008/09. Il grafico che segue mostra l’Oas (option adjusted spread) per i segmenti Investment Grade e High Yield fino al 20 marzo 2020.
Figura 1: Investment Grade OAS
Figura 2: High Yield OAS
Cosa implica questa volatilità per la liquidità dei mercati obbligazionari?
Nell’attuale contesto di volatilità e incertezza, gli investitori hanno ritirato miliardi di dollari dai fondi di investimento in tutte le asset class, ad eccezione dei Treasury Usa e dei fondi governativi di mercato monetario. Secondo i dati Lipper, un deflusso record di 55 miliardi di dollari dai fondi obbligazionari tassabili si è registrato alla fine della settimana conclusasi il 18 marzo. Il segmento Investment Grade Usa ha subito le maggiori perdite, con un deflusso record di 35 miliardi di dollari, superando il record di 7,5 miliardi della settimana precedente, e il debito dei mercati emergenti che ha visto defluire 18,8 miliardi di dollari. Anche i fondi dei mercati monetari prime hanno assistito a riscatti, a causa dei timori degli investitori riguardo l’esposizione a titoli di credito non garantiti (commercial paper) A2/P2, mentre i fondi di mercato monetario governativi, hanno registrato degli afflussi per un totale di 249 miliardi di dollari nello stesso periodo.
I mercati obbligazionari devono far fronte ad una ridotta liquidità a causa della crescente avversione al rischio e della riduzione complessiva dei rischi da parte degli investitori. Nel segmento Investment Grade vediamo chiari segni di una minore liquidità. Vi è una disparità di prezzo tra i sottostanti dei principali Etf obbligazionari (IG e HY) e i rispettivi Nav. Tale condizione persiste poiché i trader non colgono le opportunità di arbitraggio a causa dell’elevata incertezza che caratterizza i mercati.
Sebbene alcuni di questi Etf abbiano rimbalzato di recente, il discostamento del prezzo dei sottostanti dal rispettivo Nav, come risultato di grandi deflussi, è un richiamo di come la liquidità possa ridursi velocemente nei mercati.
ETF NAV Discounts relative to history
Symbol |
10-year average premium / discount |
Lowest monthly premium discount (10-year) |
Premium / discount as of March 20 |
---|---|---|---|
iShares IG Corp |
0.23 |
-0.33 |
-2.78 |
iShares HY |
0.37 |
-1.13 |
-1.27 |
Barclays HY |
0.25 |
-0.81 |
-1.60 |
Vanguard Int.Term Corp |
0.30 |
-0.31 |
-4.34 |
Vanguard short term |
0.20 |
-0.06 |
-4.48 |
iShares Lehman Intermdte Credit |
0.17 |
-0.13 |
-2.53 |
LQD1 Discount to NAV
Complessivamente, sembra che i prezzi dei bid eseguibili siano spesso al di sotto delle valutazioni mostrate sugli schermi dei broker.