Cfa Sentiment Index ancora negativo ma in recupero

Gli investitori professionali italiani certificati CFA® risultano negativi sulle prospettive dell’economia domestica per i prossimi sei mesi, con il “Sentiment Index” che registra un valore pari a -20,5, un dato comunque in recupero rispetto al -53,8 del mese precedente.

Al sondaggio mensile, svolto da Cfa Society Italy hanno partecipato 73 professionisti con certificazione CFA® e membri dell’Associazione tra il 20 ed il 31 marzo 2020. Il risultante “Sentiment Index” risulta pari a -20,5, rispetto al -53,8 del mese scorso. Gli analisti e gestori italiani sono negativi anche sulle prospettive economiche di Europa ed USA e si attendono un generale ribasso dei tassi a breve nei prossimi mesi.

In termini di aspettative sui prossimi sei mesi, rimane elevata la percentuale di coloro che si attendono un peggioramento, pari al 54,8% degli intervistati, mentre diminuisce la percentuale degli analisti che prevede una situazione macroeconomica invariata a favore di un incremento di coloro che esprimono una maggiore positività (pari al 34,2% del totale). I partecipanti rimangono negativi anche sull’Area Euro e sugli USA, sebbene con minor enfasi rispetto a marzo.

Dato l’attuale contesto economico, che vede una sostanziale dislocazione della domanda e delle risorse produttive a livello globale, le attese di inflazione risultano in sostanziale ribasso per tutte le regioni. Alla luce delle politiche monetarie intraprese dalle principali banche centrali (in primis BCE e Federal Reserve) a sostegno delle economie, sono attesi ribassi dei tassi di interesse a breve termine, in particolare per gli USA; gli intervistati si attendono anche una riduzione dei tassi sulla parte a lunga della curva dei rendimenti, principalmente in Area Euro.

Sui mercati azionari, dopo il forte storno degli indici nelle ultime settimane, sono previsti rialzi dagli attuali livelli per i tutti i listini. Sulle valute permane l’attesa per un apprezzamento dello Yen contro l’Euro, mentre si attende una sostanziale stabilità nel cambio Euro-Dollaro. Infine, il prezzo del petrolio è atteso in salita, nei prossimi sei mesi, dalle attuali quotazioni che hanno raggiunto i livelli minimi dal 2001.

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